azzeccato in pieno.
Vicende come quella dell’Ilva alimentano un sospetto radicale. Che
questa crisi non finirà mai: nel senso che questo sistema produttivo,
questa organizzazione del lavoro, questi modelli di consumo hanno
concluso la loro parabola ascendente, imboccando la china declinante. Se
questo è vero – se, cioè, la crisi è davvero “strutturale” o “di
sistema” come dicono in parecchi – chiunque annunci la fine della crisi
mente; o si sbaglia; o si sente in dovere di dare conforto. L’agonia di
un sistema – o di una civiltà – fa comunque parte della fisiologia della
storia umana.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11168
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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