Olivier Blanchard, capo economista del Fondo
Monetario, ammette che i conti sugli effetti dell’austerità erano
sbagliati. Ora cambieranno anche le politiche europee?
“Uno stupefacente mea culpa da parte del capo
economista del Fondo Monetario Internazionale”. Non lascia spazio a
dubbi il titolo dell'articolo pubblicato la scorsa settimana dal Washington Post. Cos'è successo? In buona sostanza uno studio appena pubblicato dal FMI – Olivier Blanchard and Daniel Leigh in the study Growth Forecast Errors and Fiscal Multipliers (IMF
WP/13/1) – riconosce che i piani di austerità proposti, o meglio
imposti, a mezza Europa negli ultimi anni sono un danno per l'economia e
l'occupazione. Peggio ancora, non funzionano nemmeno per rimettere a
posto i conti pubblici, ovvero per diminuire il famigerato rapporto tra
debito pubblico e PIL, vero e proprio faro che guida le scelte politiche
di tutti i Paesi occidentali. Cerchiamo di capire meglio. Dimentichiamoci per un momento che la crisi è stata causata da una gigantesca finanza privata fuori controllo, e non certo dalla finanza pubblica. Ammettiamo che siano adesso gli Stati a dovere rimettere a posto i conti pubblici, e non delle banche private sommerse di titoli tossici e che continuano a lavorare con leve finanziarie degne di avventurieri da casinò. Supponiamo anche che lo stato di salute di un Paese vada valutato in base al rapporto tra debito pubblico e PIL e non al benessere dei cittadini o al tasso di disoccupazione, tanto per fare un paio di esempi.
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Austerita-Blanchard-fa-l-autocritica-16308
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