Per descrivere le cause della crisi bancaria italiana c'è soltanto l'imbarazzo della scelta: è colpevole il governo in carica?; oppure sono colpevoli le banche?; oppure il colpevole è l'Europa?
Con ogni probabilità tutti e tre, insieme all'eredità del passato, che nessuno ha mai voluto affrontare.
Intanto i numeri disegnano un quadro allarmante: 630 miliardi di"non performing loans", in termini accessibili all'uomo della strada, "carta straccia o quasi".
Per capire le dimensioni relative si tratta del 18% di tutti i prestiti bancari, ed esso è pari a 1/5 del PIL italiano.
Se l'Italia fosse l'America, o la Gran Bretagna, potrebbe fare quello che entrambe fecero tra il 2008 e il 2010: cioè ricapitalizzare le loro banche con l'iniezione poderosa di oltre 10 trilioni di dollari, inventati dalle rispettive banche centrali.
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