Era il gennaio 2017, a pochi giorni dall’elezione di Donald Trump, Anthony S. Fauci, allora
direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie
infettive (NIAID), scriveva sulla rivista professionale Healio:
“Non c’è dubbio” che il nuovo presidente dovrà affrontare una
malattia infettiva a sorpresa. “Saremo sicuramente sorpresi nei prossimi
anni”, ha scritto. “I rischi non sono mai stati più alti”.
E da dove veniva a Fauci tale chiaroveggenza e sicurezza? Lasciava
la parola a noti epidemiologi, i quali già lamentavano in anticipo
l’impreparazione di cui avrebbe dato prova “il palazzinaro divenuto
politico repubblicano” nell’affrontare la pandemia prossima ventura.
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NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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