Il Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 sarà ricordato come uno dei momenti più alti dell’odio verso i lavoratori e i poveri manifestato da questo Governo, ma anche come esito prevedibile di una politica economica che la cosiddetta opposizione (politica e sindacale) contesta in maniera ingenua e approssimativa, quando va bene, o esplicitamente da destra (!) quando va male.
Dal Consiglio dei ministri è uscito un provvedimento vergognoso, un mostro a tre teste che devono essere analizzate singolarmente ma sempre ricordando che sono tenute insieme dall’unico legame rappresentato dal fatto di essere un attacco al lavoro e ai lavoratori. Veniamo ai dettagli.
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