Crollo dei malati “inequivocabile”. Nuovi
casi per lo più debolmente positivi. Nessuna seconda ondata: se il
virus si risveglia, “sappiamo come contenerlo”
“Il
messaggio che voglio dare anche a nome dei miei colleghi è: siamo tutti
dalla stessa parte della scienza, la nostra iniziativa, pacata e
responsabile, non è di contrapposizione, ma di divulgazione scientifica
obiettiva. È innanzitutto una notizia positiva, che le autorità
sanitarie devono recepire per quello che è: un messaggio da chi la
clinica la vive quotidianamente, perché noi abbiamo vissuto in mezzo
alla malattia, perché io mi sono spaventato personalmente, ho rischiato
di prenderla, ho lavorato fin dall’inizio a fianco dei miei
collaboratori per salvare delle vite umane”. Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione generale all’ospedale San Raffaele di Milano,
difende con passione il documento, firmato pochi giorni fa con altri
nove ricercatori di diverse discipline, in cui si dice che il crollo dei malati di coronavirus è ormai “inequivocabile”.
Già a fine maggio, in un’intervista tv, Zangrillo fece scalpore perché
affermò che “il virus clinicamente è morto”. Ora questo documento in cui
si parla di un’impennata dei casi cosiddetti “debolmente positivi”, per
i quali i ricercatori di tutto il mondo si stanno chiedendo se il
rischio contagio esista davvero. E sull’allarme dell’Oms secondo cui il
Covid si sta comportando come la Spagnola – giù in estate, ritorno in
autunno mietendo molte vittime – ribatte: “Non ci sarà una seconda
ondata perché nessuno di noi vuole rivederla. Poi non posso negare che
in autunno inoltrato con la ripresa del freddo, come per tutti i virus
respiratori, si possa verificare un risveglio del Covid. Ma sono certo
che sapremo controllare questa ripresa della viremia”.LEGGI TUTTO:
https://comedonchisciotte.org/oms-covid-a-settembre-zangrillo-nessuna-seconda-ondata-perche-sappiamo-cosa-fare/
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