Non sempre gli studiosi e i professori universitari insigniti del Premio Nobel per l’Economia sono collusi con la canaglia liberista e non sempre condividono la deriva imposta dall’Alta Finanza e dai governi che si sono trasformati in loro agenzie di affari. L’indiano Amartya Sen, premiato nel 1998, è uno di quei rari studiosi che non hanno ancora portato il cervello all’ammasso e che non credono che quello in cui viviamo sia il migliore dei mondi possibili e che il potere politico, oltre a quello reale, debba essere lasciato ai banchieri.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=43271
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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