STUPIDA RAZZA

sabato 31 agosto 2013

Tiziano Terzani - L'economia


Ricchi e poveri, vecchie e nuove idee

Non è vero che l'interesse individuale muove il mondo, non è vero che non c'è altro mondo possibile. La road map di Kaushik Basu “oltre la mano invisibile, per una società giusta”
Di questi tempi, con l'Europa a testa in giù, c'è davvero bisogno di scrivere 369 pagine fitte fitte per dimostrare che il modello economico dominante è fallito? Kaushik Basu pensa di sì, e riempie pagine, librerie e conferenze come astro ormai affermato di quella galassia che è stata definita, con un po' di ironia, degli economisti-guru. Gli economisti popolari, quelli come Krugman, Stiglitz, Sen, quelli che raccontano un'altra verità e finalmente possono gridarla ai quattro venti, ingaggiando anche epiche lotte accademiche contro la scuola di pensiero che tuttora domina università, centri di ricerca e cenacoli governativi. Nel raccontarla, spesso sono brillanti e anche spiritosi, non disdegnano il linguaggio semplice, strizzano l'occhio al coltissimo ma si fanno capire bene anche da chi si è tenuto sempre lontano dalle aule degli algoritmi dell'economia formalizzata. Così è Basu, economista indiano ben inserito nel mondo dell'ortodossia – docente alla Cornell University, senior vicepresident ed economista-capo della Banca mondiale -, autore di un libro eterodosso: Oltre la mano invisibile – ripensare l'economia per una società giusta. Un libro che dichiara nel titolo l'intento di “dimostrare che la scienza che ci ha donato Adam Smith si è fossilizzata in un'ideologia”. Per farlo, compie una dettagliata esplorazione e confutazione della teoria dominante, smantellando dall'interno l'individualismo metodologico che di tale teoria è base e cornice. Nella narrazione, intreccia continuamente logica, teoria economica, storielle popolari e letteratura (quanti sono gli economisti che citano Kafka?). Per arrivare infine a tre proposte concrete e un po' eversive per affrontare quello che lui considera il problema economico n. 1: la povertà. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Ricchi-e-poveri-vecchie-e-nuove-idee-19037

Creare lavoro, con le cooperative

La realtà della cooperazione di lavoro in Italia ha un'esperianza più che secolare e in questi tempi di crisi potrebbe agire da strumento di recupero di posti di lavoro
Per chi, come noi, è da sempre un convinto sostenitore dell’importanza delle cooperative di lavoro come elemento primario di progresso economico e politico, non può che fare piacere leggere l’inchiesta a firma Luciano Gallino e Matteo Pucciarelli, “Il padrone in tuta blu”, comparsa su La Repubblica del 7 giugno scorso, dedicata alle imprese in crisi rilevate dai propri lavoratori, tecnici e dirigenti, pronti a rischiare in proprio per la ripresa delle loro imprese.
Quello che dispiace è vedere come i due autori trattino recenti esempi accaduti nel nostro paese quasi come una novità assoluta o, addirittura, l’imitazione di esperienze straniere (Argentina, in particolare), ignorando una realtà, quella della cooperazione di lavoro in Italia, più che secolare. In Italia è probabile che il nome coop richiami l’esperienza in altri settori (consumo, bancario, agricolo ecc.) più che nel settore della produzione e lavoro, che rappresenta, al contrario, una delle esperienze più significative a livello mondiale, forse, seconda solo a quella spagnola di Mondragon, ben più nota e studiata a livello mondiale.
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Creare-lavoro-con-le-cooperative-18985

lunedì 26 agosto 2013

L’agonia dei partiti

 il mio primo articolo pubblicato "21/01/2009".

Quella che si sta consumando sotto i nostri occhi è la crisi della democrazia parlamentare. La crisi di quella originale e unica forma di democrazia che i moderni hanno con fatica e anche tragiche interruzioni costruito mettendo insieme istituzioni e meccanismi politici che non sono di per sé democratici: le elezioni, la rappresentanza, la costituzione, le carte dei diritti, la divisione dei poteri. A questi strumenti istituzionali si sono aggiunti i partiti politici, istituzioni ibride che vivono e crescono fuori dello Stato pur consentendo alle istituzioni dello Stato di funzionare e, soprattutto, di essere rappresentative. I partiti sono forse l´aspetto più moderno e anche più controverso del governo dei moderni.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23838

giovedì 22 agosto 2013

Perché cambiare la Costituzione?

Perché avviarsi in gran fretta verso la riforma costituzionale? Perché non sono più le leggi a uniformarsi alla Costituzione, ma è questa a doversi piegare ai dettati neoliberisti. E l’ossessione “governabilità” guida la nuova legge elettorale. Dietro le “larghe intese”, il ridisegno costituzionale calpesta la democrazia
Credo che nessuna delle democrazie europee abbia furia di cambiare la propria Costituzione come l’Italia. Uno apre il giornale e trova un giorno sì e un giorno no l’annuncio di modifiche urgenti. Sabato scorso, il Presidente della Repubblica ci ha informato che vigilerà sui tempi dei cambiamenti, che auspica molto rapidi; anche se in un sistema come il nostro, a dire il vero, il suo compito non sarebbe vigilare sui tempi dei cambiamenti ma sulla fedeltà e permanenza della legge fondamentale sulla quale è stata incardinata la nostra Repubblica. 
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Perche-cambiare-la-Costituzione-18777

lunedì 19 agosto 2013

UNA “MONARCHIA ECCLESIASTICA”

Per “scodellare una pappa” come quella del Quirinale – del tutto pretesca – è ovvio che non c’era bisogno di tutto questo valutare, soppesare il pro e il contro, rimuginare, ricevere e ascoltare questo e quello, ecc. Come abbiamo sempre sostenuto qui, c’è una recita in atto da almeno tre anni, cui ha sempre pienamente partecipato anche il “tremebondo” cavaliere, pur con “sofferenza e dubbi atroci”. La pappa in questione è un ulteriore atto della commedia; atto in cui si è chiarito ben bene che il condannato è ormai “prigioniero politico” e non può certo permettersi di disturbare minimamente la transizione rappresentata da questo governo.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12192

RE GIORGIO II HA CONCESSO AL CONDANNATO BERLUSCONI SILVIO CHE...

Re Giorgio II, al secolo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano non e' per caso l'unico Capo dello Stato rieletto due volte. A poche ore da Ferragosto e a pochi minuti dai telegiornali ha scodellato un testo perfettamente in linea con tutte le leggi vigenti, che non possono essere sconfessate, e con importanti spiragli per il condannato in via definitiva Berlusconi Silvio, al quale ha concesso che:
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12190

“NOI SIAMO I GIOVANI/I GIOVANI/I GIOVANI”: LA QUESTIONE GENERAZIONALE

Mario Monicelli – che si è suicidato a novantacinque anni, la sera del 29 novembre 2010, lanciandosi dalla finestra del bagno al quinto piano del reparto di Urologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma, e diventando il fantasma italiano acutissimo che ci ossessionerà ancora a lungo, consigliandoci e aiutandoci in questi tempi difficili – aveva le idee molto chiare su ciò che era successo all’Italia:
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12189

CONTRORDINE SIAMO OTTIMISTI

Nella tradizione occidentale, dai tempi di Omero in poi, gli ottimisti non hanno mai goduto di grande considerazione. Dopo gli anni Duemila, poi, sembravano del tutto scomparsi, sopraffatti dal crudo realismo dei fondamentalismi religiosi, dell'inquinamento globale, delle crisi finanziarie, dell'aumento delle diseguaglianze sociali - e il catalogo non si esaurisce certo qui. Sorprende allora l'uscita di un libro, Un ottimista razionale (Codice edizioni, trad. di Davide Fassio e Anna Lovisolo), che sfida pessimisti ed eco-catastrofisti: è opera di Matt Ridley, scrittore di scienza ( Genoma e Il gene agile) stimato da Bill Clinton e da Bill Gates, che lo ha recensito sul Wall Street Journal. Tratteggiando una storia dell'umanità dall'ascia di pietra al mouse del computer, Ridley sostiene che le nostre esistenze siano migliorate notevolmente se prendiamo in considerazione durata della vita, alimentazione, alfabetizzazione, distribuzione della ricchezza, e che lo scambio di beni abbia rappresentato la fonte principale del progresso umano. «Le previsioni di un futuro tetro dell'umanità non si sono avverate.

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 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/08/15/contrordine-siamo-ottimisti.html


La moneta cattiva scaccia la buona


La legge di Gresham, finanziere inglese, enunciata nel 1551,stabilisce che la cattiva moneta in circolazione scaccia quella buona. In parole povere le monete consumate o addirittura manomesse, diminuendo di peso, perdono il valore intrinseco, essendo di materiale prezioso, rispetto a quelle fior di conio.
Si creano così due sistemi monetari, uno gestito dai furbi e da chi può accumulare ed uno corrente usato dai fessi, dai poveri e da chi è costretto a farle circolare. I primi conservano e incassano monete nuove, pagano con le vecchie, i poveri non hanno tempo o possibilità di scelta ed usano le monete più correnti che sono come sono.
Sembra una banalità ma si creano due economie su piani diversi.
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"Non vi uccidete per venire qui"

 in pratica : non c'è più trippa per gatti.
Mufid Abu Touq fa un appello e si rivolge ai giovani migranti affinche' rinuncino ai viaggi della speranza: "Non vi uccidete per venire qui, non troverete oro nelle strade italiane ed europee"

Un accorato appello affinche' tragedie come quella di oggi a Catania,in cui sei immigrati sono morti nello sbarco nei pressi del 'Lido Verde', non si ripetano piu'. A lanciarlo all'Adnkronos e' l'Imam di Catania, Mufid Abu Touq.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45922

MPS, Berlusconi e la governance estrattiva

Io non so se B. sia colpevole del reato per cui è stato condannato in via definitiva ultimamente e per cui dovrebbe perdere il seggio parlamentare. E' invece a tutti noto che il sistema giudiziario italiano è molto partiticizzato e che, per qualità, si colloca molto in basso, al 157° posto nel mondo, a livelli di Africa nera; quindi esso non si può considerare affidabile per l'accertamento della verità. Il mero fatto che una persona sia stata condannata o assolta in via definitiva (e B è l'uno e l'altro!), non implica che sia colpevole o innocente, soprattutto se sono in gioco interessi forti. Inoltre, in 30 anni di professione forense, ho visto non poche persone condannate senza prove e altrettante prosciolte nonostante le prove. Data la limitata credibilità del potere giudiziario italiano, io lascerei agli elettori, non ai giudici, la decisione se eleggere o non eleggere ogni candidato, abolendo ogni norma disponente la incandidabilità o incompatibilità. Il giudizio degli elettori è il regolatore più legittimato, e forse anche più sensato. E i magistrati lavorano meglio e meno politicamente se non si trovano a condizionare direttamente la lotta partitica coi loro poteri.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45918

Non si subisce l’avvenire, lo si fa

Largo ai giovani  e bando alle “etichette” ? D’accordo. Per le vere ripartenze, politiche e non solo, c’è bisogno di entusiasmi giovanili e di creatività culturale. Troppe volte l’uso improprio dell’appartenenza è servito, dietro certe maschere ideologiche,  a nascondere senilità intellettuali, conformismo, quindi sterilità politica.  Qui, oggi, c’è bisogno  di discontinuità vere, generazionali, ma non solo.  C’è bisogno di riscrivere l’agenda della contemporaneità, partendo dalle tante, troppe,  domande inevase, e dai problemi con cui l’Europa, tutta l’Europa,  deve fare i conti (al di là dei Pil, dello spread, dei tassi di disoccupazione, dei debiti,  dell’efficienza  dei rispettivi  Paesi).
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45916

Ungheria: il nazionalismo come antidoto

Patria, difesa della cultura nazionale e della tradizione magiara dall’unilateralismo di stampo americano e dall’usura internazionale. Sono in sintesi i pilastri sui quali si fonda l’intervento tenuto il 26 luglio scorso in Romania dal premier ungherese Viktor Orban al cospetto dei suoi connazionali, nel corso della 24esima Balvanyos Hungarian Summer University a Baile Tusnad (Tusnádfürdő).

Dinanzi a un folto gruppo di giovani connazionali il capo del governo magiaro non ha temuto di esaltare i valori supremi della nazione contro quelli del danaro e del mondo unipolare che punta a distruggere le differenze di natura culturale, etnica, politica e linguistica.

Lo stesso premier ha ricordato che questo dominio unipolare era rappresentato fino alla Prima guerra mondiale dalla Gran Bretagna per poi incardinarsi, dopo l’epilogo di quel conflitto, sugli Stati Uniti.
Un dominio raggiunto attraverso un passaggio di consegne che ha portato gli Usa a trasformarsi, con il loro ingresso in guerra contro la Germania guglielmina, il 6 aprile 1917, da debitore dell’Europa a creditore della stessa. Una strategia ben precisa, quella di Washington, nel decidere per l’intervento bellico nonostante la gran parte dell’opinione pubblica fosse assolutamente contraria. 

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Migliori di quello che siamo

“A farsi una chiacchierata sulla natura degli esseri umani con un antropologo, prima o poi viene fuori la solita storia: “Considera che il 99 per cento della storia umana si è svolto nelle savane aperte, in piccole bande di cacciatori-raccoglitori”. E’ un classico luogo comune della scienza, ed è la verità. In effetti, quegli ancestrali milioni di anni hanno prodotto molte nostre caratteristiche, per esempio postura eretta e grande cervello. (…) Il mondo che abbiamo inventato – da pochissimo tempo, nello schema generale delle cose – è estremamente diverso da quello a cui sono adattati il nostro corpo e la nostra mente. Invece di corrergli dietro, il pranzo ce lo facciamo portare a casa (dal ragazzo delle pizze); invece di passare accanto a loro la maggior parte della giornata per tutta la vita, per interagire con le persone più vicine e più care ci colleghiamo a Facebook. Qui però finisce l’utilità del luogo comune usato dagli antropologi per spiegare la condizione umana.
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Siamo realisti, c'è bisogno di ritornare all'Idealismo

Marx, un idealista. Gentile, un marxista. Gramsci, un gentiliano. Torniamo a loro, idealisti pratici, e a Fichte, loro capostipite, per modificare il mondo e non subirlo con fatalismo. E per fondare una dimensione comunitaria ma in versione cosmopolitica. Questo è il succo, assai succinto, del ponderoso libro che un giovane filosofo, appena trentenne, ha pubblicato di recente: Idealismo e prassi. Fichte, Marx e Gentile (Il melangolo, pagg. 416, euro 35). Il suo nome è Diego Fusaro, torinese, già autore di alcuni bei saggi su Marx, sul capitalismo e sul coraggio. Conforta sapere che c'è chi pensa a trent'anni di modificare il mondo tramite la filosofia e l'umanesimo del lavoro. Ma conforta ancor più sapere che c'è ancora chi si dedica con profitto addirittura all'idealismo come filosofia della prassi e non si arrende agli analitici né al dominio tecno-finanziario.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45923

Il fuoco e l'haiku: l'ecologia profonda di Gary Snyder

Gary Snyder rilancia l’impegno alla protezione del pianeta attingendo direttamente all’energia interna dell’ecosistema
La storia umana, con i suoi linguaggi e le sue migrazioni, è come un’antica foresta di detriti, vecchi e nuovi, mescolati insieme, di vecchi risentimenti riciclati, di vecchie ricette riscoperte e di mitologie perenni che si mostrano, trionfanti, e impudenti, sul palcoscenico. L’'imperativo ecologico' dev’essere provare a vedere, quale che sia la crisi attuale di cui siamo parte, come questa stessa crisi appartenga a dei meccanismi più ampi e più antichi. Si tratta altresì di un imperativo che onora la diversità della specie, dei linguaggi e delle tradizioni.
Così Gary Snyder, poeta ispiratore della Beat Generation e Premio Pulitzer nel 1975, rilancia l’impegno alla protezione del pianeta attingendo direttamente all’energia interna dell’ecosistema. L’invito è contenuto nella raccolta di saggi e interventi dal titolo Ritorno al Fuoco: Ecologia profonda per il nuovo millennio (Coniglio Editore, 2008), curato e tradotto in modo pregevole da Chiara D’Ottavi, la quale ha intervistato personalmente Snyder nella sua casa alle pendici della Sierra Nevada californiana (l’intervista è acclusa in appendice al libro ed è apparsa in versione ridotta all’interno del mensile La Nuova Ecologia, gennaio 2007). 
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45927

giovedì 15 agosto 2013

Per tutto il resto c'è mastercard

In Quello che i soldi non possono comprare Michael Sandel traccia i confini dell’economia di mercato. E spiega perché l'economia non può prescindere dalla valutazione morale
Per tutto il resto c’è Mastercard. Basta uno slogan pubblicitario per capire quanto il mercato pervada la nostra vita. Tutto ha un prezzo, sempre più. In Quello che i soldi non possono comprare (Feltrinelli, aprile 2013, pp. 202, € 20) Michael J. Sandel, popolare professore di Filosofia politica e Teoria del governo ad Harvard, si chiede se sia giusto che il mercato invada qualsiasi ambito della vita sociale in cui possa portare efficienza o se occorra piuttosto definire dei limiti. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Per-tutto-il-resto-c-e-mastercard-18784

Austerity Italian Style

L'uscita dalla procedura di deficit eccessivo ha prodotto fin troppo facili entusiasmi. Ma la decisione della Commissione europea non sancisce per l'Italia l'ingresso nell'élite dei paesi virtuosi e, quel che è peggio, non segna la fine dell'austerity né apre margini per politiche fiscali espansive
L'abrogazione da parte della Commissione Europea della procedura di deficit eccessivo per l'Italia ha prodotto un diffuso entusiasmo. Il fatto di uscire dal club dei paesi con un deficit sopra il 3 per cento del Pil può essere visto come un segnale positivo per la nostra economia, dato che l'Italia entrerebbe a far parte di un gruppo di paesi virtuosi, con conti pubblici maggiormente in ordine. Altri vedono nell'abrogazione della procedura il miraggio della fine dell'austerità con la conseguente possibilità di nuovi margini di manovra per l'intervento pubblico in un'economia al collasso. Sfortunatamente nessuna di queste due visioni e' fondata. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Austerity-Italian-Style-18714

Come redistribuire lavoro e reddito

Tonino Perna propone di ridurre l'orario di lavoro per estendere il numero di posti di lavoro. Ma una generalizzazione dell'impiego part time può essere sostenibile solo se affiancata da un reddito di cittadinanza
Sul Manifesto del 30 maggio Tonino Perna rilancia la necessità di ridurre l’orario di lavoro a 4 ore di lavoro per estendere i posti di lavoro. Una proposta motivata dalla situazione critica che registra l’occupazione in questa fase di depressione economica, ma che, a ben guardare, rimane valida per i suoi caratteri strutturali anche nei prossimi decenni. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Come-redistribuire-lavoro-e-reddito-18681

Reddito minimo per un Commonfare

Il reddito sociale garantito deve essere pensato come una istituzione del comune, vale a dire un reddito che risulta direttamente dalla produzione e non dalla ridistribuzione del plusvalore
Il reddito minimo d’inserimento, misura protezionistica altamente osteggiata e velocemente liquidata come poco efficace se non utopica, trascina con sé un valore altamente sociale che appartiene all’attuale realtà fatta di lavoro flessibile – laddove c’è! – accumulazione di reddito e scarsa rappresentanza dell’attuale forza lavoro. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Reddito-minimo-per-un-Commonfare-18711

giovedì 8 agosto 2013

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL...

campa cavallo che l'erba cresce.
L’economia, si sa, è ciclica, il che in buona sostanza significa che quando si tocca il fondo, se non si comincia a scavare (arte nella quale si è distinto il governo Monti), prima o poi si risalirà la china. Sappiamo anche che è proprio della politica il tentare di infondere ottimismo. Viste in questa luce, le dichiarazioni del ministro Saccomanni circa la prossima fine della recessione suonano scontate. Preoccupa però il fatto che le loro motivazioni siano piuttosto evanescenti. A quanto pare, l’ottimismo del ministro deriverebbe dal fatto che il Pil, nel secondo tri- mestre 2013, sarebbe diminuito solo dello 0,2% anziché del- lo 0,4% previsto “dagli economisti”. 
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LA BBC SGOMENTA PRENDE ATTO DELLA SITUAZIONE ITALIANA. MENTRE LA PICCOLA E MEDIA INDUSTRIA COLLASSA: DOPO IL DANNO LA BEFFA

Rilassiamoci, se ci è possibile divertiamoci come possiamo e come ci piace, facciamo il pieno di energia e prepariamoci alla imminente campagna elettorale che inizia tra dieci giorni.

Il PDL ha ufficializzato l’inizio della campagna elettorale nella data del 16 agosto. Questa mattina, sul quotidiano “Libero” è stato dato l’annuncio dell’inizio della (così viene descritta) “più grande campagna mediatica mai vista in Italia” –praticamente una minaccia- che il condannato Berlusconi lancerà con esibizioni in spiaggia, da Rimini a Lecce, da Capalbio a Praia a Mare, da Portofino a Positano, per concludersi con due interventi sulle spiagge sarde, uno sulla Costa Smeralda e l’altro in provincia di Alghero. Non solo comizi balneari, ci hanno tenuto a farci sapere che sono stati affittati centinaia di piccoli aerei monoposto che solcheranno i cieli d’Italia sventolando striscioni con la scritta “Silvio libero”.

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WALL STREET SFORNA IL SUO NUOVO MOSTRO DI FRANKENSTEIN NELL’IMMOBILIARE

L’ingegno di Wall Street si rituffa nel mercato immobiliare. Il suo ultimissimo prodotto è una vera diavoleria, un titolo sinteticamente strutturato del tipo di quelli che hanno contribuito a far saltare in aria l’intero sistema finanziario nel 2008. E’ simile a quei titoli ipotecari a tripla A che sono diventati rifiuto tossico nei portafogli titoli “equivalente mercato/denaro”, o nel vostro 401(k) o nel portafoglio di una città in Norvegia – ancora peggio.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12154

SE NAPOLITANO CONCEDE LA GRAZIA AL PIDUISTA BERLUSCONI SARA' GUERRA CIVILE ?

La grazia a Silvio Berlusconi? E perché non promuoverlo direttamente capo del Quirinale, o in subordine senatore a vita? Nell'Italietta addomesticata ai voleri di Londra, Berlino e Washington, tutto può essere ed accadere. Non avrei mai immaginato di perdere ancora tempo dietro ad un simile individuo. Purtroppo nel Belpaese privo di memoria sociale, dove l'informazione libera e indipendente latita, certe verità scomode ma documentate, vanno dette e puntualizzate, a beneficio di tutti.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12153

COGLIONI A BISCHERO SCIOLTO

Non farò come il cane di Pavlov, buttandomi sull’osso mollato da una magistratura ormai oltre il margine che separa la realtà dalla virtualità. Quando si mise in moto “mani pulite”, non ebbi grandi esitazioni nel dire l’essenziale su quell’inizio della funzione assegnata ad un corpo dello Stato che apparentemente orientava, distorcendola, la politica; ma era invece manovrato dagli Usa e dalla “confindustrietta” agnelliana in quanto supina (per interesse “cotoniero”) a tale paese, rimasto solo al comando del mondo dopo l’implosione dell’Urss e la lontananza (non solo geografica) della Cina. Mi soffermai, tuttavia, spesso a meditare su quell’operazione anche negli anni successivi poiché il suo significato si appalesò gradualmente.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12150

Cibi avvelenati in una società terminale


Nota dell' autore – il seguente articolo è fondato su una raccolta dati di natura medica, nutrizionale, epidemiologica e sociale svolta negli USA da fonti indipendenti. Se è vero che i fenomeni sociali moderni nascono in quel Paese per venire poi esportati nel mondo Occidentale, possiamo prevedere gli stessi fenomeni da noi entro pochi anni, o anche meno. I segni ci sono già tutti. 



Ci sono più di cinquemila specie di mammiferi sul pianeta Terra, ma solo una di loro è pazza. Non vi è che una specie di mammiferi che volutamente avveleni (e pure i suoi figli), iniettando tossine, sostanze chimiche neurolesive nella maggior parte dei membri della specie.   Detta specie è, naturalmente, l'Homo Sapiens.
Se ci si guarda intorno per il pianeta, si vedono decine di migliaia di specie di mammiferi, uccelli, rettili e insetti. Cinque cose che tutti questi hanno in comune è:
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Due paroline sulla "democrazia"

Oggi lascio per un po’ da parte la questione su cui tutti si sono buttati a capofitto, quella del berlusca condannato. Per il momento attendiamo che le galline starnazzanti depositino qualche uovo, se ne sono capaci, poi ne riparleremo. Quello su cui voglio dire due parole è altro, anche se non è disgiunto da quanto accade nell’attuale pollaio. Farò qualche pensiero, terra terra, sulla democrazia. E’ ora di finirla di considerare democratici quei paesi in cui si tengono le “libere elezioni”. Ed è altrettanto ora di finirla di prendere per democratici quei gran chiacchieroni che sproloquiano appunto su questo o quel regime elettorale. Perché democrazia, in sostanza, vorrebbe dire “governo del popolo” (mi sembra almeno). Tuttavia, ci si accorge senza difficoltà che i vari regimi elettorali creano spesso impedimenti a coloro che devono governare; poiché per governare è necessario prendere decisioni rilevanti, mai discusse nelle campagne elettorali, e certi regimi di votazione mettono capo a Parlamenti e schieramenti maggioritari incerti, divisi, dove appunto è pressoché impossibile prendere queste decisioni con la necessaria rapidità.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45904

Speculazione e profitti, il gioco d'azzardo bancario tira come non mai

Sono passati ormai 5 anni da quando ci veniva annunciata la moralizzazione del capitalismo. Fin i liberali denunciavano gli abusi del sistema bancario. Ma oggi, quando si vedono i profitti da primato conseguiti dalle banche statunitensi o l’aumento delle pratiche speculative, non si può che constatare come non sia cambiato nulla.
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http://polemos-war.blogspot.it/2013/08/speculazione-e-profitti-il-gioco.html

L’idiotismo dell’antiberlusconismo

 parole sacrosante;meditiamo a riguardo.
Risale a giovedì primo agosto la notizia. Sono state confermate le condanne per frode fiscale di Silvio Berlusconi. La sezione feriale della Suprema Corte ha, invece, disposto il rinvio in Corte d’Appello a Milano per la rideterminazione della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere.
Ho già espresso in più occasioni, peraltro senza ambiguità di sorta, il mio giudizio sull’antiberlusconismo e sul berlusconismo. Si tratta di due fenomeni altamente ripugnanti, dei quali tuttavia il primo è – se mai è possibile – ancora più osceno e disgustoso del secondo. E questo per molte ragioni. Ne ricorderò unicamente una, su cui già ho insistito ad abundantiam.

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45889

OGM: tolleranza zero

"Protetti dalle Alpi e dal Mediterraneo possiamo fare un bando, mantenere il nostro Paese libero dagli OGM e proporre il modello alternativo dell'agricoltura dei popoli, tradizionale, biologica, a partire dal salvataggio della nostra banca dei semi di Bari e che rischia di perdere oltre 100 mila varietà lì presenti e che devono essere riprodotte. Per difendervi dagli OGM comprate prodotti alimentari biologici coltivati in Italia, guardando molto bene l'etichetta con scritto agricoltura Italia e non UE o non UE, perché se sono biologici e coltivati in Italia dovrebbero essere prodotti 100% liberi da OGM." Giuseppe Altieri

"Da circa 18 anni mi interesso delle problematiche collegate alle OGM e alla agricoltura biologica e da oltre 27 di inquinamento dei pesticidi in agricoltura e quindi della sostituzione con la agricoltura biologica.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45890

Da Berlusconi a Grillo: storia delle promesse


Tanto rumore per la condanna di B. Minacce di guerra civile. Il Paese “spaccato”. Ma, al di là del rumore e del colore, che influenza ha avuto B. sul percorso reale del Paese? Nessuna: la sua azione non ha spostato di un grado l’Italia dalla sua rotta di deindustrializzazione, indebitamento, impoverimento, declassamento, assoggettamento a potenze e capitali stranieri. E l’azione dei suoi rivali? Idem!

Del resto, un paese pervaso storicamente da mentalità non liberali (socialismo, comunismo, fascismo, cattolicesimo), come poteva divenire liberale? 

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45891

La sinistra campa (e crepa) di antipatie

Non emerge una voce eretica, irriverente, aperta a dialogare con chi la pensa diversamente e a rimettere in discussione i nuovi tabù.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45908

La corsa verso l'abisso


La società italiana e il suo governo attuale sembrano davvero un camion che perde pezzi mentre corre sempre più in fretta verso un precipizio. Nessuno mette mano al freno, anzi: l’aspetto più terrificante della situazione è l’assoluta tranquillità del pilota e di coloro che lo circondano. Guardano tutti la strada davanti a sé senza vedere neanche il più piccolo ostacolo. La condanna di Berlusconi, a detta di tutti i protagonisti della conduzione politica, non cambierà nulla all’assetto del governo Letta; anzi c’è perfino chi dall’alto di un posto di comando privilegiato, si affanna a “blindarlo”, come usano dire i giornalisti, tanto è ritenuto indispensabile a salvare il paese dall’inevitabile catastrofe che seguirebbe alla sua caduta. Tutto questo è stato affermato di nuovo ieri sera davanti alla condanna di Berlusconi.

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45896

La sinistra non capisce nulla

Francesco  De Gregori, l'autore di tante bellissime canzoni che hanno segnato la nostra “educazione sentimentale”, ci ha fatto sapere alcune sue opinioni politiche in un'intervista al Corriere della Sera del 31 luglio. Si tratta di un documento interessante per capire la realtà del nostro paese, e in particolare di quella parte dell'opinione pubblica che qualifichiamo “sinistra”. De Gregori infatti è una persona colta e intelligente, sa parlare bene, non aggredisce e non insulta. Non è uno studioso, ma è sicuramente un rappresentante della parte migliore dell'opinione pubblica di sinistra. Ebbene, che cosa emerge da questa intervista? Emerge, per esempio, che De Gregori alle ultime elezioni ha votato Monti e Bersani e che nutre “un certo rispetto per il lavoro non facile di Letta e Alfano”. Opinioni rispettabilissime e condivise da molti. La cosa che turba leggermente la mia mente razionalistica è che De Gregori, dopo queste affermazioni, aggiunge

Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani (..). Sono convinto che bisogna lavorare per rendere i poveri meno poveri, che la ricchezza debba essere redistribuita; anche se non credo che la ricchezza in quanto tale vada punita. E sono a favore della scuola pubblica (...)

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lunedì 5 agosto 2013

La prossima bolla finanziaria

Sette trimestri consecutivi di recessione. Un record. Famiglie e imprese strangolate dalla crisi. La disoccupazione ai massimi dal 1977. Ma la Borsa in un anno segna un + 35%. Uno scollamento sempre più marcato tra finanza ed economia. L'Italia è nel mezzo di una bolla finanziaria?
Tra giugno 2012 e maggio 2013, il Mib, il principale indice della Borsa italiana, guadagna oltre il 35%. Davvero niente male per un Paese che sta entrando nel settimo trimestre consecutivo di calo del Pil. Consumi e produzione industriale crollano, viviamo una stagione di instabilità politica e di sfiducia sociale, la disoccupazione è ai massimi storici. Ma la finanza vola. 35% in un anno, un dato che dovrebbe corrispondere a un vero e proprio boom economico e a una sfavillante fiducia nel futuro. Cosa sta succedendo, esattamente?
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/La-prossima-bolla-finanziaria-18682

Se globale è la finanza e non la legge

Lo scorso martedì una Commissione del Senato americano ha ascoltato Tim Cook, amministratore delegato della Apple, accusata di evasione fiscale per mancato pagamento delle imposte sugli enormi profitti realizzati, attraverso una pianificazione fiscale di una rete di società controllate irlandesi. Il senatore Levin, presidente della Commissione, ha sottolineato durante il dibattito che trenta delle maggiori multinazionali americane, con più di 160 miliardi di dollari di profitti negli ultimi tre anni, non hanno pagato nessuna imposta federale. Il commento significativo di Tim Cook è stato: «Sfortunatamente il sistema fiscale americano (Tax Code) non si è adeguato all'era digitale».
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 http://temi.repubblica.it/micromega-online/se-globale-e-la-finanza-e-non-la-legge/

La surreale tassa che frena l'economia

La neonata tassa sulle transazioni finanziarie non si applica a molti derivati, strumenti principe della speculazione e non frena le operazioni ad alta frequenza che generano instabilità sui mercati
Penalizzare l'economia reale e l'accesso al credito, incentivare la speculazione finanziaria. Sembra questo il surreale doppio obiettivo raggiunto dal governo Monti con l'introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) all'italiana.
L'idea della Ttf è semplice quanto efficace. Un'imposta minima, dell'ordine dello 0,05%, su ogni transazione finanziaria. Gli impatti sono minimi per chi opera con orizzonti di lungo periodo, mentre diventano tanto più rilevanti quanto più gli obiettivi sono di breve termine. Tutto questo sempre che la tassa venga pensata e implementata correttamente, o per lo meno in modo accettabile.
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/La-surreale-tassa-che-frena-l-economia-18531

Le nuove frontiere del lavoro

Non si possono creare posti di lavoro riproponendo il quadro produttivo del passato. Per un crescente numero di lavori, in moltissimi settori, non ci sarà più bisogno di addetti
Non solo in Italia: in molti paesi europei, e a livello mondiale, il contesto in cui viviamo è segnato dal problema di “creare posti di lavoro”. Nel dibattito politico si porta l’attenzione sui giovani in particolare, ma la questione dovrebbe essere articolata anche considerando i trend demografici (invecchiamento attivo, è stato detto) e le diverse componenti del mondo dei “giovani” (non si sente parlare di “pari opportunità”; non si fa mai riferimento ai “giovani” immigrati, molti nati qui: guardando ai numeri di quelli che sono oggi nelle scuole, nei prossimi anni questa sarà una considerevole quota dei “giovani” nel nostro mercato del lavoro). Ho pensato di cogliere l’occasione di un testo pubblicato pochi giorni fa, il 22 maggio, su Repubblica, per portare l’ attenzione su un aspetto del quale nel dibattito italiano non si parla. Il titolo, “La legge della robotica”, non necessariamente fa pensare al tema dei “posti di lavoro”. Ma si tratta di un contributo che vedo utile per mettere al centro il tema del lavoro appunto, prendendo però le distanze dalle letture prevalenti, che considero imprecise, anche rischiose. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Le-nuove-frontiere-del-lavoro-18591

Quanto costa un salario di cittadinanza?

 sarebbe l'ora.
I costi di un nuovo sistema di welfare dipendono dalla scelta tra un sistema di salario di cittadinanza per tutti e un reddito minimo garantito ai disoccupati. Il primo costa fino a 150 mld di euro, mentre il secondo tra i 36 e i 72 miliardi di euro. Ma si risparmierebbe sulle altre forme di sussidi che oggi sono erogati
Con il prolungarsi della crisi il mondo politico sta inserendo nell’agenda l’introduzione di misure di sostegno al reddito più ampie per rispondere ai cambiamenti del mercato del lavoro. Il sistema attuale di welfare, concepito in un’epoca in cui il lavoro dipendente era l’unica forma prevista e il sistema pensionistico era strutturato sul modello retributivo e di anzianità, oggi non risponde più alle problematiche attuali. La diffusione dei lavori atipici, le riforme sulle garanzie sul mercato del lavoro e l’eliminazione delle pensioni retributive e di anzianità rendono gli strumenti di welfare tradizionali inutilizzabili e di scarsa portata. 
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 http://sbilanciamoci.gag.it/Sezioni/italie/Quanto-costa-un-salario-di-cittadinanza-18489

Confindustria e le lacrime di coccodrillo

Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi lancia l’allarme sul “baratro” economico e chiede una grande alleanza pro-impresa. Per continuare le stesse politiche che hanno portato al disastro
Era il 17 marzo del 2001, Confindustria aveva radunato 4800 imprenditori a Parma per incoronare Silvio Berlusconi come proprio candidato alle elezioni di maggio, quando fece a pezzi Francesco Rutelli. Il capo degli industriali era uno dei peggiori, Antonio D’Amato, e presentò un progetto di centralità dell’impresa fondato su sgravi fiscali, flessibilità, precarizzazione del lavoro. Silvio B. lo definì "la fotocopia di un programma di governo, quello che noi presenteremo agli italiani". Da allora, quasi tutto di quel programma è stato realizzato – solo la riduzione della tutela dal licenziamento, fermata dall’enorme manifestazione Cgil del 2002, ha dovuto aspettare l’arrivo del governo Monti e i voti del Pd per essere introdotta l’anno scorso. 
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 http://sbilanciamoci.gag.it/Sezioni/italie/Confindustria-e-le-lacrime-di-coccodrillo-18484

La politica diletta e la green economy

L'ecologia dovrebbe essere la politica principale dei prossimi dieci anni, per non distruggere, oltre al capitale umano e sociale, anche il capitale naturale del nostro paese. Pubblichiamo il testo dell'intervento al convegno di Napoli del 10-11 maggio "Gli operatori sociali dentro la crisi"
Sono convinto che voi ne sappiate più di me di economia e di società, e proprio per questo sono venuto qui, per imparare qualcosa: fatti reali, sprazzi di vita. Al contrario di altri ho però avuto il compito e l’opportunità di dedicare un po’ di giorni per riflettere sull’economia e poi riferire quel che mi era sembrato importante. Per spirito di servizio ho cercato di farlo. Ho capito che l’Europa è un bell’intrigo e l’euro anche. Questa è una novità assoluta per i nostri secoli: una moneta fortissima ma senza sovrano. Il mio intervento avrebbe dovuto completare quelli ben più rilevanti di Carlo Donolo e Francesco Ciafaloni. Anche per sentire loro sono arrivato qui. Di Donolo ho gli appunti molto completi sui quali egli avrebbe sviluppato l’intervento a braccio. Un volonteroso o una volonterosa potrebbe leggerli; Donolo sarebbe contento. Altrimenti, peggio per lui.
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/La-politica-diletta-e-la-green-economy-18432

domenica 4 agosto 2013

I BERLUSCONES E L'USCITA DA DESTRA DALL'EURO

29 luglio. Domani, al massimo dopodomani, sapremo se i berluscones saranno decapitati. In questo caso, così ci dice Il Giornale di oggi, 200 parlamentari del Pdl daranno le dimissioni.
Non sarà un Aventino della destre, ma di sicuro il governo Letta cadrà. Non a caso lo sgangherato Pd ha posticipato ogni decisione a dopo la sentenza della Cassazione.
L'avevamo detto che la cronica crisi politica (che le elezioni di febbraio avevano acutizzato) non si era affatto chiusa con l'inciucio Napolitano style. Nuove elezioni anticipate sono inevitabili. In queste condizioni non sarà facile a Pd e "grillini" mettersi d'accordo per modificare la legge elettorale. Sarà la guerra di tutti contro tutti. E se Napolitano confermasse la sua minaccia, quella delle dimissioni in caso di caduta di Letta, avremo l'esplosiva combinazione della crisi politica con quella istituzionale.

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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12133

L'economia giusta del crescere insieme

Nel suo ultimo libro Bernardo Bortolotti fornisce il suo contributo al dibattito sul tema della diseguaglianza e sugli stessi assunti teorici su cui si basa il nostro sistema economico
La coperta è corta, i soldi non ci sono. Ce lo sentiamo ripetere di continuo, ma a leggere i dati sulla distribuzione della ricchezza nel nostro paese la realtà sembrerebbe diversa. Col suo ultimo libro Bernardo Bortolotti, docente di Economia Politica all'Università di Torino e direttore del Sovereign Investment Lab della Bocconi, fornisce il suo contributo all'ampio dibattito che si sta sviluppando sul tema della disuguaglianza e sugli stessi assunti teorici del nostro sistema economico, ricostruisce la genesi dell’attuale crisi economica e dei problemi dell’Europa.
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/L-economia-giusta-del-crescere-insieme-18428