Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
lancia l’allarme sul “baratro” economico e chiede una grande alleanza
pro-impresa. Per continuare le stesse politiche che hanno portato al
disastro
Era il 17 marzo del 2001, Confindustria aveva
radunato 4800 imprenditori a Parma per incoronare Silvio Berlusconi come
proprio candidato alle elezioni di maggio, quando fece a pezzi
Francesco Rutelli. Il capo degli industriali era uno dei peggiori,
Antonio D’Amato, e presentò un progetto di centralità dell’impresa
fondato su sgravi fiscali, flessibilità, precarizzazione del lavoro.
Silvio B. lo definì "la fotocopia di un programma di governo, quello che
noi presenteremo agli italiani". Da allora, quasi tutto di quel
programma è stato realizzato – solo la riduzione della tutela dal
licenziamento, fermata dall’enorme manifestazione Cgil del 2002, ha
dovuto aspettare l’arrivo del governo Monti e i voti del Pd per essere
introdotta l’anno scorso. leggi tutto:
http://sbilanciamoci.gag.it/Sezioni/italie/Confindustria-e-le-lacrime-di-coccodrillo-18484
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