sarebbe l'ora.
I costi di un nuovo sistema di welfare dipendono dalla scelta tra un sistema di salario di cittadinanza per tutti e un reddito minimo garantito ai disoccupati. Il primo costa fino a 150 mld di euro, mentre il secondo tra i 36 e i 72 miliardi di euro. Ma si risparmierebbe sulle altre forme di sussidi che oggi sono erogati
Con il prolungarsi della crisi il mondo politico sta
inserendo nell’agenda l’introduzione di misure di sostegno al reddito
più ampie per rispondere ai cambiamenti del mercato del lavoro. Il
sistema attuale di welfare, concepito in un’epoca in cui il
lavoro dipendente era l’unica forma prevista e il sistema pensionistico
era strutturato sul modello retributivo e di anzianità, oggi non
risponde più alle problematiche attuali. La diffusione dei lavori
atipici, le riforme sulle garanzie sul mercato del lavoro e
l’eliminazione delle pensioni retributive e di anzianità rendono gli
strumenti di welfare tradizionali inutilizzabili e di scarsa portata. I costi di un nuovo sistema di welfare dipendono dalla scelta tra un sistema di salario di cittadinanza per tutti e un reddito minimo garantito ai disoccupati. Il primo costa fino a 150 mld di euro, mentre il secondo tra i 36 e i 72 miliardi di euro. Ma si risparmierebbe sulle altre forme di sussidi che oggi sono erogati
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