La realtà della cooperazione di lavoro in Italia
ha un'esperianza più che secolare e in questi tempi di crisi potrebbe
agire da strumento di recupero di posti di lavoro
Per chi, come noi, è da sempre un convinto
sostenitore dell’importanza delle cooperative di lavoro come elemento
primario di progresso economico e politico, non può che fare piacere
leggere l’inchiesta a firma Luciano Gallino e Matteo Pucciarelli, “Il
padrone in tuta blu”, comparsa su La Repubblica del 7 giugno
scorso, dedicata alle imprese in crisi rilevate dai propri lavoratori,
tecnici e dirigenti, pronti a rischiare in proprio per la ripresa delle
loro imprese. Quello che dispiace è vedere come i due autori trattino recenti esempi accaduti nel nostro paese quasi come una novità assoluta o, addirittura, l’imitazione di esperienze straniere (Argentina, in particolare), ignorando una realtà, quella della cooperazione di lavoro in Italia, più che secolare. In Italia è probabile che il nome coop richiami l’esperienza in altri settori (consumo, bancario, agricolo ecc.) più che nel settore della produzione e lavoro, che rappresenta, al contrario, una delle esperienze più significative a livello mondiale, forse, seconda solo a quella spagnola di Mondragon, ben più nota e studiata a livello mondiale.
leggi tuto:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Creare-lavoro-con-le-cooperative-18985
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