Non si possono creare posti di lavoro
riproponendo il quadro produttivo del passato. Per un crescente numero
di lavori, in moltissimi settori, non ci sarà più bisogno di addetti
Non solo in Italia: in molti paesi europei, e a
livello mondiale, il contesto in cui viviamo è segnato dal problema di
“creare posti di lavoro”. Nel dibattito politico si porta l’attenzione
sui giovani in particolare, ma la questione dovrebbe essere articolata
anche considerando i trend demografici (invecchiamento attivo, è stato
detto) e le diverse componenti del mondo dei “giovani” (non si sente
parlare di “pari opportunità”; non si fa mai riferimento ai “giovani”
immigrati, molti nati qui: guardando ai numeri di quelli che sono oggi
nelle scuole, nei prossimi anni questa sarà una considerevole quota dei
“giovani” nel nostro mercato del lavoro). Ho pensato di cogliere
l’occasione di un testo pubblicato pochi giorni fa, il 22 maggio, su
Repubblica, per portare l’ attenzione su un aspetto del quale nel
dibattito italiano non si parla. Il titolo, “La legge della robotica”,
non necessariamente fa pensare al tema dei “posti di lavoro”. Ma si
tratta di un contributo che vedo utile per mettere al centro il tema del
lavoro appunto, prendendo però le distanze dalle letture prevalenti,
che considero imprecise, anche rischiose. leggi tutto:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Le-nuove-frontiere-del-lavoro-18591
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