STUPIDA RAZZA

domenica 13 aprile 2014

Manifesto del Populismo

Quando la moda propone i suoi prodotti, il risultato è l’omologazione collettiva. Ci sono poi mode e mode: c’è quella stilistica, quella artistica e quella politica. La nostra – nel caso particolare – è una grande moda politica che inevitabilmente si è riversata in tutti i campi della società ed in particolare nel gergo giornalistico, economico e ben pensante. Senza dubbio la parola più utilizzata quotidianamente con una frequenza assordante è proprio la seguente: populismo. Ormai il populismo fa parte del pranzo, della cena, della merenda di ognuno di noi. Non c’è convegno, trasmissione televisiva, luogo di incontro o fonte di informazione think tank in cui non spunti d’acchito tale parola. E’ la moda. Chiunque la pensi diversamente è un populista, un miserabile populista, uno che distorcerebbe la realtà dei fatti basando la propria azione sulla faciloneria generale del popolo. Come se non fossimo stati mai incantati e poi governati da gente addestrata nel farci passare il nero per il bianco, come se non fosse populismo farci credere che l’Europa sia il Paradiso perduto, come se il populismo sia spuntato di punto in bianco in un momento preciso della storia europea con l’emersione di movimenti e partiti che, stanchi dei soliti, sono andati a raccontare in giro le menzogne e i progetti criminali sviluppati nell’entropia dei chierici del capitale.
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