Stiamo già vivendo «un ridimensionamento, al quale il nostro sguardo non si è ancora abituato e di cui la crisi è una delle conseguenze».
Gli ideologi neoliberisti come Francis
Fukuyama ci avevano annunciato la “fine della storia”, cioè la grande
narrazione in base alla quale avremmo conquistato una “democrazia
universale” fondata sul libero mercato? Tutto sbagliato, come s’è
visto. Sotto i nostri occhi, sostiene il filosofo Marc Augé, c’è
«l’utopia nera dell’oligarchia planetaria»: nel mondo delle reti
globalizzate, la competenza scientifica e il potere economico e politico si concentrano in poche mani. Non una democrazia
diffusa su tutta la Terra, bensì «un’oligarchia planetaria dominata da
tutti coloro che sono in qualche modo collegati alla sfera del potere
politico, scientifico ed economico, mantenuto e riprodotto dalla massa
degli utilizzatori passivi quali sono i consumatori costretti al
dovere di consumare, ma anche dalla massa sconfinata di tutti gli
esclusi dal sapere e dai consumi». Altro che “fine della storia”
concepita come accordo unanime sulla forma definitiva di governo degli
uomini. Uscite di sicurezza? Una, l’utopia: rimettere la conoscenza al
centro della nostra vita, declassando il culto della produttività.
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=48195
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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