Siamo sempre più educati ad essere altrove, al sicuro da qualsiasi emozione, da qualsiasi sensazione condivisibile. Guardiamo senza vederli, né (soprattutto) percepirli, il tracollo in borsa, una strage ed una partita di calcio, la costante è la comodità del nostro divano. Guardiamo stando altrove illudendoci che nulla ci tocchi, che la ripartenza della feroce crisi greca sia qualcosa di virtuale e non un segnale d’allarme, che gli ospedali bombardati a Damasco siano un videogioco inevitabile.
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http://www.ilcambiamento.it/editoriale/la_vita_e_altrove.html
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