L’economia Usa è morta quando i posti di lavoro della classe media sono stati delocalizzati, e il sistema finanziario è stato deregolamentato.
Di tale delocalizzazione hanno beneficiato Wall Street, i dirigenti delle imprese e gli azionisti, in quanto i minori costi del lavoro — ed altri costi — hanno generato maggiori profitti. Questi profitti sono andati agli azionisti come dividendi e ai dirigenti sotto forma di “bonus di risultato”. Wall Street ha beneficiato della crescita dei listini dovuta ai maggiori profitti.
Tuttavia, la delocalizzazione del lavoro ha delocalizzato anche il pil Usa e il potere d’acquisto dei consumatori. Nonostante la promessa di una “New Economy” e di impieghi migliori, i posti di lavoro che hanno rimpiazzato i precedenti sono stati sempre più impieghi part-time e lavori mal retribuiti nei servizi, come commessi, camerieri e baristi.
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