Un eventuale "impegno italiano" in Libia potrebbe avvenire solo "sulla base della richiesta di un governo libico legittimato" e "comunque avrebbe necessità di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali necessari". Così scriveva il primo ministro Matteo Renzi nella sua e-news dello scorso marzo, spiegando che "non è il tempo delle forzature, ma del buon senso e dell'equilibrio: queste le nostre parole d'ordine, ben diverse da chi immagina di intervenire in modo superficiale e poco assennato".
Dopo sei mesi di esitazione, lo stesso governo ha deciso di inviare nella città libica di Misurata, a garantire la sicurezza di un ospedale da campo, un contingente di circa 300 uomini di cui circa 100 paracadutisti della Folgore, 65 tra medici e infermieri, 135 a supporto logistico. Obiettivo? Curare i miliziani misuratini feriti nella battaglia di Sirte. Tradotto: sostenere una guerra coi nostri uomini.
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