“Tutto suggerisce che l’attacco… era stato deliberatamente ordinato da forze all’interno del governo degli Stati Uniti ostili al cessate-il-fuoco… Affermazioni sul fatto che caccia statunitensi fossero all’oscuro di chi stessero bombardando sono semplicemente non credibili, e sono categoricamente contraddette da altri resoconti dei media…”— Alex Lantier, World Socialist Web Site
Una spaccatura tra il Pentagono e la Casa Bianca, Sabato, si è trasformata in aperta ribellione, quando due aerei F-16 e due aerei A-10 da guerra hanno bombardato posizioni dell’esercito arabo siriano (SAA) a Deir al-Zor uccidendo almeno 62 regolari siriani e ferendone altri 100. Gli Stati Uniti hanno ufficialmente assunto la responsabilità per l’incidente che è stato chiamato un “errore”, ma la tempistica del massacro ha aumentato la speculazione che l’attacco è stato un disperato tentativo dell’undicesima ora di far deragliare la fragile tregua ed evitare porzioni dell’accordo attuativo a cui i leaders del Pentagono si sono opposti pubblicamente. Molti analisti ora si chiedono se gli attacchi sono l’indicazione che il Dipartimento della difesa (DOD) disseminato di neocon, sia attivamente impegnato nel sabotare la politica della Siria del presidente Obama, una domanda che implica che il Pentagono è guidato dai ribelli anti-democratici che rifiutano l’autorità costituzionale della leadership civile. Il salasso di sabato suggerisce fortemente che un ammutinamento si stia preparando presso il Dipartimento della Guerra [NdT: gioco di parole col dipartimento della difesa].
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