STUPIDA RAZZA

giovedì 27 ottobre 2016

Così Renzi ha eliminato le sanzioni alla Russia dall’agenda europea. I documenti inediti

epa05373103 Russian President Vladimir Putin (R) and Italian Prime Minister Matteo Renzi (L) attend a signing ceremony following their talks on the sidelines of the 20th St. Petersburg International Economic Forum (SPIEF-2016) in St. Petersburg, Russia, 17 June 2016.  EPA/SERGEY CHIRIKOV/POOL


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Francia e Germania non si attendevano un’opposizione così dura dell’Italia e il risultato è stato che dal testo della dichiarazione del Consiglio europeo la parola “sanzioni” è sparita. E’ un passaggio notevole del vertice di Bruxelles e lo ha firmato Renzi che in questa partita non è affatto isolato
Il consiglio europeo e il Niet di Renzi. Renzi ha fatto la mossa del cavallo, scavalcato tutti e messo l’Unione europea di fronte alla realtà: le nuove sanzioni alla Russia possono attendere. Il premier italiano forse non ha mai letto Rudyard Kipling, questa frase che è un memento: “Sciocco è colui che tenta di forzare l’Oriente”. Ma durante il vertice del Consiglio europeo di Bruxelles ieri notte si è consumato un fatto importante: Renzi ha giocato in contropiede, Francia e Germania non si attendevano un’opposizione così dura dell’Italia e il risultato è stato che dal testo della dichiarazione del Consiglio europeo la parola “sanzioni” è sparita. E’ un passaggio notevole – l’unico finora – del vertice di Bruxelles e lo ha firmato Renzi che in questa partita non è affatto isolato: Spagna, Grecia, Austria e altri paesi avevano la stessa linea e altri erano pronti a dire no durante la discussione notturna. Renzi ne ha assunto la guida e il risultato è che l’asse tra Berlino e Parigi ha ceduto. Agenda, scenario e documenti diplomatici inediti in nostro possesso aiutano a capire come si è arrivati a questo esito sorprendente, ma non troppo.
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