Ancora a proposito della narrazione leghista sulla crisi
Al di là delle divergenze politiche chi scrive ha sempre avuto grande stima di Alberto Bagnai, ma la sua ricostruzione delle vicende che hanno portato alla fine del governo giallo-verde non fa certo onore alla sua intelligenza.
Capisco la scelta salviniana di intorbidire le acque — la propaganda ha le sue esigenze —, tuttavia da uno come Bagnai ci si aspetterebbe qualcosa di meglio del semplice accodamento ad una narrazione che fa acqua da tutte le parti. Una narrazione che include ovviamente alcune verità, occultandone però altre non meno importanti. Il tutto al solo patetico scopo di salvare la faccia a colui che l’ha persa.
Su tutto ciò ho già avuto modo di scrivere nei giorni scorsi, ma tornarci sopra non è inutile. Ed il testo di Bagnai ci dà l’occasione di andare al succo di diverse questioni, ponendo al senatore della Lega dodici precise domande.
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