STUPIDA RAZZA

sabato 28 settembre 2019

Jean-Claude Juncker, il presidente uscente della Commissione Europea, ancora non si rende conto dei propri errori



Il presidente uscente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, durante le sue ultime settimane in carica si è rivelato di una franchezza sorprendente. Ha da poco concesso una lunga intervista al quotidiano belga L’Écho, in cui parla della sua attività e delle sue frustrazioni come capo dell’Unione Europea. Juncker, dal 2014 ha dovuto affrontare la crisi greca, la crisi dei migranti e la cosa più temuta dagli eurocrati, il voto britannico sull’uscita dall’UE. I suoi commenti rispecchiano in pieno la mentalità dei massimi funzionari dell’UE.
Juncker inizia commentando su come il piccolo Belgio non riesca a consolidarsi come nazione. Il Belgio è composto dalle Fiandre, di lingua olandese, nel nord e dalla Vallonia, di lingua francese, nel sud. Ad est, c’è persino una piccola comunità di lingua tedesca. Nel frattempo, la capitale Bruxelles, inizialmente di lingua olandese, poi di lingua francese, è stata praticamente consegnata ai migranti afro-islamici, agli espatriati europei e agli zingari. Nella città, i Belgi autoctoni sono una piccola minoranza.
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