
Durante la storia cinese il Taoismo, tranne sotto alcune dinastie, tra cui quella C’in e Tang, non è mai stato la religione dominante, come invece lo è stata quasi sempre, da circa 2.500 anni, il Confucianesimo. Eppure, nonostante l’apparente subordinazione rispetto la religione ufficiale, il Taoismo, che poi si è fuso verso il VII sec. con il Buddhismo C’han, ha sempre avuto una fortissima influenza nella società cinese, poiché esso ha cercato di rispondere ai bisogni di salvezza individuale, di salute fisica e di godimento sessuale, bisogni che il Confucianesimo riteneva secondari. Il Confucianesimo è sempre stato dalla parte del potere politico per favorirne le sue esigenze di ordine sociale: esso si è consolidato con la promozione di una ritualità capillare manifestata attraverso i “li” (riti popolari), con la selezione severa dei dirigenti, con un’etica basata sulla disciplina familiare e sociale e sul rispetto verso l’autorità. Così esso ha prevalso sul soddisfacimento dei bisogni individuali. Del resto le dinastie cinesi, obbligate dalla natura e dal clima ad organizzare poderosi ed enormi lavori idraulici, non potevano che esercitare un potere dispotico sulla massa numerosissima di contadini obbligati a corvèe temporalmente lunghissime per arginare, canalizzare ed accudire i due grandi fiumi, e cioè lo Huang-He (il Fiume Giallo) e lo Yang-Ze-Kiang (il Fiume Azzurro). Il Taoismo perciò è quasi sempre stata la religione nascosta: dei Cinesi si diceva che erano confuciani di giorno e taoisti di notte. Il potere l’ha sempre temuto perché le grandi rivolte che segnavano spesse volte la fine di una dinastia erano organizzate da personalità taoiste. Non a caso Mao Zedong ha cercato di cancellarlo dalla storia cinese. Tuttavia esso non finirà mai, poiché esso si esprime attraverso una filosofia ed una metafisica perenni. In questo breve saggio cercheremo di spiegare il significato profondo rivelato dal libro che lo rappresenta, ossia il “Tao te ching”, con lo scopo di dimostrare che la civiltà cinese non è così semplice da comprendere, visto che ha 5.000 anni, e che la sua cultura non è solo quella dell’apparente sussiego e della sudditanza, ma anche quella che vive comunque una propria coscienza soggettiva.
LEGGI TUTTO:
https://comedonchisciotte.org/laltra-cina-il-taoismo/
Nessun commento:
Posta un commento