STUPIDA RAZZA

mercoledì 31 agosto 2011

IN RISPOSTA A TREMONTI E AI VENDITORI DI FUMO

Consigliamo ai lettori di leggere quest'articolo, senza farsi spaventare dai tecnicismi, inevitabili in questo genere di trattazioni. Gros non è certo un "anticapitalista", anzi. Questa degli Eurobond, spacciati come ancora di salvezza dell'Unione e dell'euro, spiega Gros, è una leggenda, anzi, fumo negli occhi. Segnaliamo che tra i sostenitori di questa "panacea" non ci sono soltanto i vampiri della finanza speculativa (uno su tutti: Warren Buffet), ma praticamente tutta la corazzata di fede "europeista" della sinistra ufficiale: Prodi ovviamente, il Pd, l'Idv, Sel, pezzi del Prc, mentre la CGIL della cornuta e mazziata Camusso ha pensato bene di metterli nella piattaforma per lo sciopero del 6 settembre.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8897

LA MANOVRA CHE INSEGNA AD EMIGRARE

Il rifacimento 30.08.11 della manovra-bis di risanamento dei conti pubblici conferma il mio già più volte enunciato teorema, secondo cui la classe politica italiana non può tagliare, nemmeno in situazioni di emergenza, nemmeno per rilanciare l’economia in recessione, la spesa improduttiva (inutile, parassitaria, clientelare), perché è quella da cui dipende per arricchirsi e ancor prima mantenere il potere, e ne dipende tanto più rigidamente, quanto peggio amministra – perché quanto peggio amministra, tanto meno riceve sostegno fisiologico, e tanto più deve procurarselo in via clientelare e ladresca.
Il caso Penati non è un’eccezione, ma la regola: ciò di cui lo si accusa è semplicemente ciò per cui e con cui operano i partiti. E’ la regola, non l’eccezione criminale. E’ lo strumento della produzione del consenso, quindi della legittimazione politica, anche se per la legge formale è illecito.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8898

martedì 30 agosto 2011

Dalla protesta all'alternativa politica


La portata epocale di quello che sta accadendo nel mondo non è talmente evidente da non aver ha bisogno di essere ribadita. La crisi capitalistica complessiva, che ha nei crolli finanziari e nel default dei bilanci degli stati la sua caratteristica più evidente, si è talmente consolidata da divenire sistema. Il sistema della crisi è economico, sociale, politico. La ricchezza prodotta collettivamente è sottratta con violenza alla maggioranza dei cittadini, e si concentra in poche mani, non viene reinvestita in alcun processo produttivo ma alimenta la rendita e la speculazione. Siamo in presenza di un modello vorace, ingiusto, che crea infiniti problemi di vivibilità a milioni di persone in Europa, a miliardi nel mondo.
leggi tutto:
 

Emile Zola: la crisi e il denaro

Se non avete mai letto “Il denaro” di E. Zola, è questo il momento storico migliore per farlo.
Ci troverete dentro tutto: il passato, il presente e il futuro delle nostre società capitalistiche, le ricorrenti crisi economiche e le speculazioni finanziarie, nonché i soliti pregi e difetti degli esseri umani che sono invischiati, con le loro individualità, in oggettivi fasci di rapporti sociali, direzionanti le azioni in un mondo che essi controllano solo limitatamente.
Il libro di Zola narra di una colossale speculazione finanziaria nella Francia del Secondo Impero che sembra esser stata scritta appena ieri sera.

leggi tutto:
http://www.scecservice.org/wp/?p=3969#more-3969

“Limite ultimo: personalità, nuda vita e capitalismo assoluto”

In pochi hanno studiato e indagato – come suggerito, ad esempio, dal compianto Massimo Bontempelli – gli effetti che la civiltà dell’accumulazione economica (o “capitalismo assoluto”) ha determinato sulla personalità dei singoli individui ad essa appartenenti. Credo che questa disattenzione non sia casuale e provenga da una serie di atteggiamenti culturali che, nel secolo scorso, ha decretato lo scacco di qualsiasi sintesi possibile fra critica sociale e scienze psicologiche. L’eredità marxista e quella psicoanalitica, quando non hanno generato interessanti variazioni sul tema, tuttavia inconsapevolmente funzionali al motore del nuovo ciclo di sviluppo del capitalismo mondiale (qui pensiamo ai contributi di autori quali Foucault, Deleuze e Guattari), hanno certamente impedito una piena comprensione della vita individuale e delle sue interazioni con il contesto storico in cui si esprime.
leggi tutto:
http://www.megachipdue.info/tematiche/cervelli-in-fuga/6637-limite-ultimo-personalita-nuda-vita-e-capitalismo-assoluto.html

BERNANKE: IL FALLIMENTO DI UN'IDEOLOGIA!

L’ottimismo di maniera che Bernanke ha sfoggiato nel suo discorso a Jackson Hole, sulla possibile ripresa nel secondo semestre dell’anno dell’economia americana, lascia il tempo che trova e la ricerca di capri espiatori come la tragedia giapponese, la crisi europea o il dibattito sul sesso del debito americano nascondono un’insicurezza profonda e gli errori e le responsabilità sue e di tutta la Federal Reserve.
Criminale è inoltre la colpa data ai prezzi delle materie prime che sono esplosi, recando danno alla ripresa, un’esplosione foraggiata dalla demenziale politica monetaria dello stesso Bernanke, che ha perso tutte le sue scommesse.

leggi tutto:
http://icebergfinanza.splinder.com/post/25482978/bernanke-il-fallimento-di-unideologia

Globali? No grazie

Non sono molti quelli che riconoscono la grande lungimiranza dei cosiddetti no-global, che intuirono molti anni fa i grandi guasti che avrebbe portato la globalizzazione, e moltissimi sono coloro che oggi davanti alla crisi la ritengono inevitabile e senza alternativa.
Persino Tremonti, di cui abbiamo subito per anni le saccenti ed incomprensibili analisi, è oggi costretto ad ammettere che la crisi c’è, è di sistema e non ciclica, e non se ne vede la fine (lui dice “game over”).
La ricetta infallibile, di destra e di sinistra, prescrive di rilanciare l’economia, espandendo la nostra penetrazione nei mercati, come se ciò dipendesse dalla buona volontà di qualcuno o dalla possibilità di licenziare più facilmente o da una maggiore produttività.

leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39931

Un tracollo ben preparato

Tutti gli economisti, o quasi tutti, sostengono che la salvezza sta nella «crescita». Perché il mondo occidentale non cresce più (in nessun senso della parola). La sola crescita globale è stata, da un secolo a questa parte, quella della popolazione. Oggi siamo 7 miliardi, forse arriveremo a 9 o anche a 10. E di tanto cresce la popolazione, di altrettanto (se non più) crescono i problemi che la crescita economica dovrebbe risolvere. Problemi che oramai sono di «grande depressione».
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39922

La confusione organizzata

Mai come nei momenti di crisi economica regna la confusione mediatica. Attenzione, si tratta non solo di mancanza di senso critico da parte di giornalisti e commentatori, ma più spesso di confusione appositamente e scientemente creata dagli attori della finanza e dai loro sgherri mascherati, i politici. Mentre si prepara l'invasione della Siria con costi altrettanto ingenti di quelli per la Libia, mere manovre geopolitiche di neocolonialismo in attesa del decisivo attacco all'Iran, obiettivo principale dei fautori del nuovo assetto mediorientale, i governi imboccati dalle banche centrali piangono miseria e chiamano i popoli allo sforzo generale. I tagli richiesti, casualità, sono sempre quelli: sanità, pensioni, ammortizzatori sociali, partecipazioni ed enti pubblici.
leggi tutto:
http://www.giornaledelribelle.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=793

La spesa intelligente ai tempi della crisi

Dall´auto agli elettrodomestici, fino al posto letto e agli abiti griffati. Scambiarsi beni e servizi all´interno di una comunità sta diventando sempre più diffuso. La chiamano "economia condivisa" e dilaga tra giovani ed ecologisti. E se accade in America, la patria del consumismo, ha la portata di una rivoluzione. Il fenomeno è esploso in mille modi: prestiti, cooperative, usufrutto collettivo. Già 500mila statunitensi si sono convertiti al car-sharing. E la "bici pubblica" dilaga Internet ha esteso a dismisura le potenzialità di queste nuove forme di baratto In tempi di crisi i guru della svolta si ispirano al principio: "Ciò che è mio è tuo".  
leggi tutto:
http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/27-stili-di-vita-e-di-consumo/19757-la-spesa-intelligente-ai-tempi-della-crisi.html

AVEVAMO VISTO GIUSTO: VANNO ALL'ATTACCO DELL'ORO DELL'ITALIA

Avevamo visto giusto, quando in un nostro precedente articolo avevamo parlato di “attacco all’oro dell’Italia”.
Romano Prodi scrive al Sole24ore e propone come soluzione alla crisi gli EuroUnionBond (Eb)! Scrive testualmente il Romano Prodi: “Noi crediamo invece che gli Eb servano all’unità, alla stabilità e alla crescita dell’Unione economica e monetaria (Uem) e all’euro e quindi alla Ue. Bisogna però progettare bene gli Eb partendo da una impostazione economico-istituzionale che adotteremo nel seguito (senza rinvii ad altre, salvo a una di Quadrio Curzio sul Mulino 2/2011)”
Prima di vedere come saranno impostati gli Eb, vediamo chi li ha proposti, prendendo a prestito sempre le parole di Prodi: “Questi titoli del debito pubblico “europeo” sono stati presentati come mezzo per ristrutturare i debiti pubblici nazionali degli Stati membri della Uem. L’abbiamo avanzata in molti mentre altri l’hanno criticata. Nel dicembre 2010 la proposta è stata fatta sul Financial Times da due ministri dell’economia: Jean-Claude Juncker (presidente dell’eurogruppo) e Giulio Tremonti”.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8891

USCIRE DALL’EURO - PIUTTOSTO CHE LASCIARSI PRIMA SVENARE E POI SVENDERE…

I rimedi ai problemi finanziari proposti dalle parti sociali e dai partiti sono meri palliativi, inutili, perché servono solo a tirare avanti di qualche settimana. La manovra governativa, anche la seconda, è iniqua e recessiva, sbilanciata sul lato delle entrate, e ha mobilitato resistenze insuperabili nel paese. Ora il governo, dopo che l’UE l’ha approvata, se la rimangia e ne fa un’altra, non migliore, ma semplicemente congegnata in modo da evitare che si coalizzi un’efficace resistenza, sia civile, che interna alla partitocrazia, la quale vuole conservare i suoi canali di spesa. La manovra alternativa del PD frutterebbe solo 1/10 dei 40 miliardi da recuperare (Tito Boeri su La Repubblica del 27 Agosto) e dimostra che l’opposizione non vale nulla, non ha capacità, non ha idee, non ha uomini. Il sistema partitico è oramai solo una zavorra senza capacità di soluzioni e senza valore di rappresentanza. Quindi senza legittimazione.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8887

lunedì 29 agosto 2011

Turbine, trattori e pannelli solari il kit per una civiltà in miniatura

OK Una civiltà in miniatura, fatta in casa pezzo per pezzo. Autosufficiente, a basso costo, costruita con materiali riciclati o facilmente reperibili. Il Global Village Construction Set ricorda i laboratori giocattolo dei tempi andati, solo che stavolta cambiano le dimensioni, così come gli obiettivi e le implicazioni ideologiche. Consiste in cinquanta macchinari, quelli giudicati necessari per regalare partendo da zero una vita senza rinunce a circa 200 persone. Strumenti essenziali come il trattore o il gruppo elettrogeno, il forno e l' automobile, passando per la turbina, i pannelli solari, la macina, il laser di precisione, la pressa per produrre circuiti stampati, la betoniera, l' altoforno. Tutto assemblabile a prezzi stracciati rispetto a quel che offre il mercato, grazie a progetti open source disponibili gratuitamente online e migliorati di continuo.
leggi tutto:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/08/17/turbine-trattori-pannelli-solari-il-kit-per.html

l'esilio della politica

Quella che viene spacciata per una ciclica crisi economica e finanziaria è invece qualcosa di assai più serio e storicamente inedito. È in realtà l´esito di una vera e propria controrivoluzione del capitale che, divenuto globale, ha ridotto a brandelli i poteri che le rivoluzioni dei secoli scorsi avevano conferito alle democrazie nazionali, cioè i poteri di controllo sul mondo degli affari e la forza di imporre agli Stati un generoso welfare a difesa delle classi più deboli. La crisi attuale è dunque il crepuscolo della politica democratica delle nazioni decaduta da baluardo dei diritti sociali a passivo strumento del nuovo potere capitalista senza frontiere.
leggi tutto:
http://www.manuelaghizzoni.it/?p=24743&cpage=1

venerdì 26 agosto 2011

Lo stato dell'Unione, tra mercato e democrazia

nel breve termine sono pessimista,ma nel medio - lungo termine,sono ottimista riguardo l'europa.
Un’unione politica senza politica economica, una moneta senza stato, una forma di governo senza governo e senza bilancio. L’integrazione europea si è appiattita sul mercato ma l’Europa non si esaurisce nelle politiche liberiste. Quello che serve sono nuove basi democratiche per il processo d’integrazione. L’esplosione della crisi finanziaria ha evidenziato tutti i gangli scoperti della costruzione europea: un’unione politica senza politica economica, una moneta senza Stato, una forma di governo senza governo e senza bilancio.
leggi tutto:
http://www.megachipdue.info/tematiche/kill-pil/6675-lo-stato-dellunione-tra-mercato-e-democrazia.html

I furbi e i fessi

Il reato di vilipendio nei confronti dei contribuenti italiani non è presente nel codice penale, ma andrebbe introdotto al più presto. Chi ha pagato le tasse in questi anni ha portato sulle sue spalle tutto il fardello di uno Stato che ha legiferato solo per i furbi, con i condoni, la depenalizzazione del falso in bilancio, lo scudo fiscale e cento altre leggi infami.
Il Paese è diviso in due, tra i fessi e i furbi. I fessi si sentono sempre più fessi e pagano sempre più tasse, i furbi, ormai la maggioranza, si sentono rappresentati da una classe politica bipartisan che se ne fotte di fargli pagare le tasse. I fessi che pagano le spese sociali anche per i furbi, dalla sanità, alla scuola, alla sicurezza non hanno più neppure il conforto di servizi minimi, anzi devono pagare ancora di più per avere di meno, dalla sanità ai trasporti. Il furbo fotte il fesso due volte. La prima lasciandogli per intero l'onere delle tasse, la seconda accedendo gratis o quasi gratis ai servizi sociali grazie al basso reddito dichiarato. Il fesso invece li paga per intero, a iniziare dalle tasse scolastiche per i figli.

leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39876

La crescita è finita, l'alternativa è la riduzione di scala e il locale

Lo scorso dicembre ho intervistato Richard Heinberg via Skype per avere informazioni riguardo il suo libro di prossima uscita, The End of Growth, e per sapere cosa pensa ci riservi il futuro, in un periodo in cui l'energia rallenta la crescita e l'economia mondiale sprofonda sempre più nella recessione. La trascrizione è pressoché esatta, tranne qualche rara e lievissima modifica chiarificatrice.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8864

CARTA IGIENICA DI STATO

Qualche giorno fa ascoltavo una ragazza italiana che vive a Londra tornata a farsi le vacanze in Italia raccontarmi i riots: ho visto un sedicenne, un diciassettenne, diceva, che dopo aver saccheggiato un negozio di smartphone, ne aveva presi così tanti che non sapeva che farci e li rivendeva a cinque pounds l’uno. Ho pensato a questo ragazzino che, seppure per molti versi non sarà un esempio, aveva secondo me la ragione dalla sua per almeno un paio di motivi.
Uno, da un punto di vista dell’economia globale. Magari non aveva letto Il valore delle cose di Raj Patel ma stava comunque a suo modo applicando una forma di giustizia distributiva: cinque pounds è più o meno il prezzo di fabbrica di certi telefonini superaccessoriati usciti dagli stabilimenti cinesi, tipo la Foxconn – questa immensa comunità operaia di 300.000 dipendenti (e qualche decina di suicidi l’anno) dove la paga media è di 130 dollari al mese.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8862

CONSUMISMO IRRAZIONALE (OVVERO LE POCHE COMPAGNIE CHE NUTRONO IL MONDO)

Poche persone sanno che la maggior parte del cibo trattato disponibile sul mercato, che sia nei negozi o nelle catene di fast-food, viene tutto da una cerchia di poche e ristrette compagnie. Ancora meno persone si rendono conto che queste aziende sono i principali attori nelle organizzazioni d'élite che decidono salute e politiche sociali e economiche in tutto il mondo. Daremo un'occhiata alle tre grandi compagnie che nutrono il mondo, ai loro vari marchi e alle tattiche che intraprendono per far desiderare i loro prodotti alla gente.
Se uno dovesse studiare attentamente le etichette dei prodotti confezionati in un tipico negozio di alimentari, probabilmente noterebbe che gli stessi nomi di compagnie appaiono ripetutamente: Nestlè, Kraft, General Mills e pochi altri.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8860

giovedì 25 agosto 2011

Riscoprire i tabù dell'economia

L'ultimo attacco scatenato dalla speculazione contro i titoli del debito pubblico italiano e spagnolo, aveva un preciso scopo: far lievitare il loro rendimento al di sopra dei tassi dei prestiti bancari. In pochi giorni la differenza fra un BTP trentennale e un mutuo trentennale ha superato il punto percentuale per il tasso fisso e i due punti per il variabile. Mai si era assistito a un simile evento fuori da ogni logica economica.
Spingendo la volatilità al massimo la speculazione ha ottenuto un triplice risultato:

leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39825

DOVE METTIAMO I SOLDI, OVVERO L’ORO COME BASE PER LA SOVRANITÀ

Il default degli Stati Uniti evitato il 2 Agosto, e i seguenti pesanti ribassi dei mercati azionari mondiali (dopo l'innalzamento del tetto del debito e il declassamento dell'affidabilità del credito USA da AAA ad AA+) hanno stimolato analisi sulla nuova ondata di crisi e sulle conseguenze del modello neoliberista, divenuto la causa principale degli attuali problemi economici e politici.
Mai come oggi molti paesi si chiedono: “Dove mettere le nostre riserve monetarie?” e “Come assicurare la nostra sovranità?”. Queste due domande sono oggi più correlate di quanto si potesse immaginare qualche decennio fa. La crisi ha reso chiaro che nessuna economia può esistere senza politica, e viceversa. Ciò è vero su scala globale....
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8854

L’ECONOMIA «PARASSITARIA» DEGLI STATI UNITI MINACCIA L’UMANITÀ

La tipologia più selvaggia di capitalismo, il neoliberismo finanziario globale, subisce numerose ondate centrifughe nei suoi due poli principali: Stati Uniti, immersi in una crisi tecnica che non ci si deve azzardare a nominare, e l’Unione Europea, ingabbiata dai debiti straordinari di quella zona che gli oligopoli mediatici anglosassoni (e i loro ripetitori locali) qualificano con disprezzo come PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), come se le sfondate finanze britanniche (molti simili a quelle dei loro soci e sosia degli USA) si trovassero in migliori condizioni.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8855

UNA GUERRA DI FINZIONI ?

Considero prive di ogni sostanza le notizie ufficiali che arrivano dalla Libia da tre giorni a questa parte, quindi non ho potuto commentarle. D'altra parte, voci nella notte, twitter di ignoti, telefonate del cuggino da Tripoli, pur interessanti e significativi, non hanno a loro volta alcuna presunzione di certezza.
Io sono così sciocca da credere ancora nei giornalisti. E così ho aspettato, e ravanato faticosamente in Rete.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8857

mercoledì 24 agosto 2011

L’ombra lunga del 15 agosto 1971

L’attuale attacco speculativo, forse il più grave della storia moderna, sembra “celebrare” a suo modo il quarantesimo anniversario della fine del sistema di Bretton Woods.
Il 15 agosto 1971 infatti il presidente americano Richard Nixon decise di sganciare il dollaro dal valore dell’oro. L’accordo monetario internazionale realizzato nel 1944 per la ricostruzione economica del dopoguerra e per garantire una stabilità nella regolazione delle bilance dei pagamenti dei Paesi del mondo occidentale era stato ancorato al dollaro con accertate riserve auree. In teoria i Paesi con riserve in dollari potevano in ogni momento richiedere la loro riconversione in oro.

leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39830

Cultura e politica non cedano alla tecnocrazia del mercato


Quando ho sollevato il problema che non esiste oggi un pensiero all’altezza della crisi mondiale, in grado cioè di spiegare e magari indicare vie per uscire dalla cultura della crisi, non volevo riproporre vecchi antagonismi tra moderni e antimoderni, tra liberali e no, tra destra e sinistra, tra mercato o Stato. Questi conflitti li abbiamo ormai alle spalle, cadaveri sepolti o spiriti vaganti nel Novecento.
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39851

I mutamenti climatici e la questione energetica

I consumi di energia continuano a crescere: in Italia, anche nell’estate si è più volte sfiorata la soglia dei 54.000 megawatt di energia elettrica, arrivando a ridosso della soglia record dell’anno precedente che ha superato i 55.000 megawatt. Qual è la sua opinione riguardo alle cosiddette “energie alternative”, come l’eolico o il fotovoltaico? Assieme alla ricerca su di esse, come dovrebbe agire una serie politica di riduzione dei consumi? Su quali versanti è più direttamente praticabile ed auspicabile un “risparmio energetico”?
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39853

Trichet-Draghi, la diarchia che governa l'Italia

le due simpatiche canaglie................
L'Italia è governata dal gotha della finanza europea, rappresentata da Jean-Claude Trichet e Mario Draghi, attuale e futuro presidente della Banca centrale. Una lettera che avrebbe dovuto restare segreta e che invece è "miracolosamente" filtrata, rivela una vera e propria "lista della spesa" che la diarchia di Francoforte ha imposto al nostro Paese. È stata recapitata tra giovedì e venerdì; venerdì sera, guarda caso, Berlusconi e Tremonti hanno convocato un'improvvisata conferenza stampa per comunicare i "quattro pilastri" della politica economica futura: l'anticipo al 2013 del pareggio di bilancio, il suo inserimento in costituzione, la riforma dell'articolo 41 sulla libertà economica e una non meglio precisata "riforma del lavoro".
leggi tutto:
http://www.disinformazione.it/trichet_draghi.htm

Cambiare il sistema è indispensabile

I banchieri, insieme ai loro più fedeli complici, i politici e i giornalisti, non vogliono piegarsi davanti alla realtà. La realtà grida ormai da molto tempo che la globalizzazione della vita economica, dei mercati, delle finanze, delle scelte politiche (per non parlare della globalizzazione dei popoli e delle culture) è sbagliata. Tanto sbagliata che, laddove è stata assunta nella forma più assoluta, come in Europa, ha già portato a gravissime crisi. Quando l’idea (o l’ideologia) resiste di fronte ai fatti che la smentiscono e alla ragione che ne dimostra gli errori, questa resistenza si chiama nei termini tecnici psichiatrici “delirio”. Siamo, dunque, di fronte a una patologia grave dei nostri governanti, i quali non ci permettono neanche di dirlo: non passa nulla, né nei giornali né nei programmi televisivi della Rai o di Mediaset, di ciò che gran parte dei cittadini pensa (e che tutti penserebbero se fossero informati rettamente) dell’euro, dell’Unione europea, dei banchieri, che hanno fatto del gioco della Borsa il loro Dio ma ai quali i nostri politici si sottomettono. Adesso però non si può più sopportare questa mancanza d’informazione e di discussione perché per salvarci bisogna cambiare totalmente il sistema economico che è stato imposto in Europa con il Trattato di Maastricht.
leggi tutto:
http://www.disinformazione.it/cambiare_sistema.htm

La dittatura europea

Qual è l’origine di quella che Lei ha definito “la dittatura europea”? Le origini vengono da molto lontano. Un progetto di “pace perpetua” fondato sull’omogeneizzazione di tutti i popoli e di tutti gli Stati, in primis di quelli europei, risale al primo Umanesimo ed è passato poi ai Filosofi del Settecento fino a Kant che ha scritto appunto un “Progetto di pace perpetua”. Si trattava con tutta evidenza di un discorso filosofico, un’ipotesi teorica priva di qualsiasi aggancio con la realtà, ma i politici e i finanzieri anglo-americani se ne sono serviti, alla fine della prima guerra mondiale, per lanciare, sotto l’ideale della pace, l’idea di un’unione degli Stati europei.
Un’unione federale a guida americana che in realtà doveva dare inizio ad una economia e ad un mercato mondiale.

leggi tutto:
http://www.disinformazione.it/dittatura_europea.htm

MUORE IL SOGNO DELLA CRESCITA, E UN ALTRO PROGETTO ATTENDE DI ESSERE TESTATO

Quanto di questo è reale? Quanto lo è gran parte della crescita economica degli ultimi sessanta anni? Quanto lo sono la ricchezza e il benessere, gli stipendi e le pensioni che le persone anziane ritengono normali, addirittura necessarie? Quanto di tutto ciò è un'illusione, creata da livelli di indebitamento, finanziario ed ecologico, che non possono essere sostenuti? Andate in Irlanda e vedrete che anche un negozio reale è oramai un miraggio: le meraviglie della new economy, costruita sul debito, sono vuote e senza valore.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8852

L' USCITA DALL'EURO PROSSIMA VENTURA

Un anno fa, discorrendo con Aristide, chiedevo come mai la sinistra italiana rivendicasse con tanto orgoglio la paternità dell’euro: non vedeva quanto esso fosse opposto agli interessi del suo elettorato? Una domanda simile a quella di Rossanda. Aristide, economista di sinistra, mi raggelò: “caro Alberto, i costi dell’euro, come dici, sono noti, tutti i manuali li illustrano. Li vedevano anche i nostri politici, ma non potevano spiegarli ai loro elettori: se questi avessero potuto confrontare costi e benefici non avrebbero mai accettato l’euro. Tenendo gli elettori all’oscuro abbiamo potuto agire, mettendoli in una impasse dalla quale non potranno uscire che decidendo di fare la cosa giusta, cioè di andare avanti verso la totale unione, fiscale e politica, dell’Europa.” Insomma: “il popolo non sa quale sia il suo interesse: per fortuna a sinistra lo sappiamo e lo faremo contro la sua volontà”. Ovvero: so che non sai nuotare e che se ti getto in piscina affogherai, a meno che tu non “decida liberamente” di fare la cosa giusta: imparare a nuotare. Decisione che prenderai dopo un leale dibattito, basato sul fatto che ti arrivo alle spalle e ti spingo in acqua. Bella democrazia in un intellettuale di sinistra!
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8851

ENERGIA SU SCALA GALATTICA PARTE 2: PUÒ DURARE LA CRESCITA ECONOMICA?

Come abbiamo visto nel post precedente, gli Stati Uniti hanno aumentato l’uso di energia a un tasso del 2,9% l’anno dal 1650. Abbiamo appreso che il proseguimento di questo tasso di crescita, qualsiasi forma di tecnologia venga utilizzata, porterà a un calcolo delle temperature che, in solo alcune centinaia di anni, non provocherà un tiepido riscaldamento climatico, ma all’ebollizione della pelle. Cosa ci suggerisce tutto questo sulle prospettive a lungo termine della crescita economica, sempre che lo faccia?
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8843

IL CANCRO, ANCORA UN MISTERO PER LA SCIENZA MEDICA

Ci sono molte persone che fanno un sacco di soldi, insistendo nel complicare l’argomento tumori. Gli scienziati medici continuano a esplorare le ultime ricerche della fisiologia cellulare nei loro tentativi davvero frustrati di comprendere il cancro. E tanto più studiano, tanto più il quadro diventa più complesso come dimostra un recente articolo pubblicato sul New York Times. È davvero tanto difficile per queste personalità complesse riassumere il cancro in termini semplici - la decomposizione di un tessuto - che ci porteranno rapidamente alla morte se la cosa non verrà risolta.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8835

GLI AGRICOLTORI PAGANO IL PREZZO DELLA CRESCITA INDIANA

NEW DELHI – La terra è vita. È la fonte di sostentamento primaria per i contadini e per coloro che vivono nei Paesi del Terzo Mondo e sta divenendo anche il bene primario di maggior importanza all’interno dell’economia globale.
  Man mano che la domanda di risorse cresce, a causa della globalizzazione, il problema della terra sta emergendo, trasformando la stessa in chiave di volta, nonché causa di conflitto. In India il 65% degli abitanti dipende dalla terra.
Allo stesso tempo, un economia globale, guidata da una finanza speculativa e da un irrefrenabile consumismo, pretende sempre maggiori superfici per l’estrazione di minerali e per l’industria, per la costruzione di città, autostrade e la produzione di biocarburante. L’economia speculativa prodotta della finanza globale è centinaia di volte maggiore del valore dei beni materiali e dei servizi prodotti nel mondo.

leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8834

domenica 21 agosto 2011

LE CONSEGUENZE NEL MONDO DEL DECLINO DEGLI U.S.A.

Un decennio fa, quando io e altri parlavamo del declino degli Stati Uniti nel panorama mondiale, il massimo che potevamo fare era rivolgerci sorrisi per condivedere la nostra ingenuità. Gli Stati Uniti non erano l’unica superpotenza, presente in ogni remoto angolo del pianeta, e che fanno quasi sempre come gli pare? Era un punto di vista condiviso da tutto gli schieramenti politici.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8826

CANCELLARE IL DEBITO, USCIRE DALL’EURO. E SE CHIUDESSIMO ANCHE LA BORSA?

Chi pensava che il tonfo delle borsa italiana del 10 agosto fosse stato uno "scivolone" causato ad una "irrazionale ondata di panico", dovrà ricredersi. Allora l'indice Ftse Mib chiuse a -6,65%, il dato peggiore dall'ottobre 2008 (post-Lehman Brothers). Ieri, giovedì 18 agosto ha chiuso a -6,15%. Sell-off in gergo tecnico: andati in fumo in una sola seduta circa 20 miliardi di capitalizzazione. Gli squali della finanza hanno venduto di tutto: non solo azioni bancarie e assicurative, ma pure energetiche e industriali, Fiat in primis.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8824

20 SEGNI CHE IL MONDO E' SULL' ORLO DI UN' APOCALISSE ECONOMICA

Se pensavate che il 2011 fosse stato un anno negativo per l'economia mondiale, aspettate di vedere cosa succederà nel 2012. Gli Stati Uniti e l'Europa hanno entrambi problemi di debito pubblico senza precedenti, i mercati finanziari sono agitatissimi, programmi di austerità sono in corso di attuazione in tutto il mondo, i prezzi sui beni fondamentali come il cibo sono saliti alle stelle e un sacco di consumatori sono in piena crisi di panico.
Molti analisti temono che potrebbe abbattersi una "tempesta perfetta" e che potrebbe effettivamente essere a capo di una apocalisse economica nel 2012. Speriamo che non accadrà. Speriamo che i nostri leader sappiano tenere in piedi l'economia globale completamente a pezzi. Ma in questo momento, le cose non vanno bene. Dopo un periodo di relativa stabilità, le cose stanno iniziando a peggiorare ancora una volta.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8822

MARX AVEVA RAGIONE: FORSE IL CAPITALISMO SI STA AUTODISTRUGGENDO

Nouriel Roubini: "Karl Marx aveva ragione. Ad un certo punto, il capitalismo può auto-distruggersi."
Nouriel Roubini insegna economia presso la New York University; è stato uno dei primi a prevedere la crisi del 2008.
Benché non sia un marxista, oggi, in una intervista sul Wall Street Journal, Roubini ammette che Marx avesse ragione sul capitalismo e che vi sia la possibilità che esso si stia auto-distruggendo nella maniera che Marx stesso delineò più di 150 anni fa.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8819


SACCHEGGIARE ALLA LUCE DEL GIORNO

Sentiamo sempre dire che le rivolte in Inghilterra non erano politiche, ma che i saccheggiatori sanno che le loro élite stanno commettendo rapine alla luce del sole.
Continuo a sentire paragoni tra le rivolte di Londra e quelle nelle altre città europee, le finestre infrante ad Atene o i roghi delle auto a Parigi. E ci sono delle convergenze, in realtà: una scintilla accesa dalla violenza della polizia, una generazione che si sente dimenticata.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8814

giovedì 18 agosto 2011

Perché dobbiamo cambiare il capitalismo

Nel corso della Grande recessione cominciata nel 2008 milioni di persone, negli USA e nel resto del mondo, hanno perso casa e lavoro, molti altri hanno temuto di dover subire la stessa sorte, e praticamente tutti quelli che avevano accantonato soldi per la pensione o per l'istruzione dei figli hanno visto i propri risparmi ridursi a una frazione del valore iniziale.Una crisi scoppiata negli Usa è diventata ben presto globale, man mano che in tutto il mondo decine di milioni d'individui – venti nella sola Cina - perdevano il posto di lavoro e altrettanti si scoprivano poveri.
leggi tutto:
http://sollevazione.blogspot.com/2010/02/la-crisi-del-capitalismo-vista-da-uno.html

«Il sistema capitalista oggi? Un malato allo stadio terminale»

centrato.
Pubblichiamo questa interessante intervista a Immanuel Wallerstein sulla crisi economica, rilasciata a caldo (Ottobre 2008), due settimane dopo il crollo dei colossi bancari americani Riteniamo questo uno dei pochissimi interventi degni di nota usciti fino a questo momento sulla crisi economica. L’autore, al contrario di molti commentatori che non riescono a svincolare il loro commento dalle fluttuazioni giornaliere degli indici di borsa, cerca di analizzare questa crisi da un prospettiva più ampia, prendendo il rischio di fare delle previsioni sul futuro del sistema capitalista.
leggi tutto:

Perché la catastrofe è inevitabile

molto probabile.
Questo per dire che il declinante capitalismo occidentale è appeso alle performances del capitalismo cinese. Ove anch’esso s’inceppasse un crack di dimensioni ciclopiche sarebbe inevitabile.
Mi corre l’obbligo di rispondere all’accusa secondo cui le nostre analisi della crisi sarebbero viziate da un“catastrofismo pregiudiziale”. Non ci riferiamo anzitutto a coloro i quali credono ancora al mito delle magnifiche sorti e progressive del capitalismo. Parliamo piuttosto dei keynesiani alla Krugman (per i quali il debito non è mai un vero problema e diventa anzi un toccasana in caso di ciclo depresso) e ad analisti che si rifanno a linee di pensiero anticapitalistiche. Questi analisti, keynesiani e/o anticapitalisti latu sensu, sostengono che il capitalismo “non crollerà per il debito pubblico degli stati, né per la somma di questo con quelli privati”. Dicono anzi, svelando un certo “complottismo”, che alcune grandi consorterie finanziarie stanno esagerando artatamente la portata della “crisi da debito”, proprio per abbindolare l’opinione pubblica, per far sì che i popoli accettino un gigantesco e verticale drenaggio di ricchezza dal basso verso l’alto, allo scopo di rilanciare i processi di accumulazione e valorizzazione.
leggi tutto:
http://sollevazione.blogspot.com/2010/03/di-cosa-e-malato-il-capitalismo.html

Pronti a ricostruire!

http://www.scecservice.org/wp/wp-content/uploads/2011/06/leconomiaperluomo.pdf

LA DISPARITÀ TRA I REDDITI È UN MALE ANCHE PER I RICCHI

Una delle maggiori contese nel corso della battaglia sul tetto del debito è stato quanto i più ricchi dovessero contribuire per ripianare il deficit. L’economista australiano John Quiggin ha offerto un esempio eloquente del perché devono essere loro a pagare:
La mia analisi è davvero elementare e segue le affermazioni apocrife attribuite a Willie Sutton. La ricchezza che è stata accumulata dall’1% che sta in cima alla distribuzione dei redditi negli USA è così forte che un qualsiasi programma politico serio deve iniziare col tassarle.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8808

IL FATTO QUOTIDIANO: UNA VOCE DEL CAPITALE

«Per il Feltri insomma, se lo Stato non paga il debito, ci sarà lo sfracello, il cataclisma. Perché? Perché salterebbero proprio le banche italiane, che hanno in pancia quasi la metà dei titoli emessi dallo Stato. Quindi: Dio ce ne scampi dal causare il fallimento delle banche, sarebbe il crollo dell'intera economia italiana. La verità sta al polo opposto».
Avremmo voluto occuparci, quest'oggi, del Vertice carolingio tra la Merkel e Sarkozy. Ascoltando vari Tg ieri sera, c'era da mettersi le mani ai capelli. Un vertice del nulla, un incontro-zero-carbonella, che i Tg —tutti, compresi il Tg3 e il Tg La Sette— si sono sforzati di imbellettare come "decisivo", "importante", "significativo".
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8810

QUANTO A CRIMINI DEUTSCHE BANK NON SI FA MANCARE NULLA

Oggi in Europa il Paese che si è più indebitato per salvare le banche è proprio la Germania, ed i guai arriveranno anche lì; ma le multinazionali come la Deutsche Bank cominciano prendendo di mira i Paesi più deboli, usando il governo tedesco come castigamatti.
Nella Storia vi sono spesso corsi e ricorsi, che hanno però la brutta abitudine di presentarsi in ordine sparso, senza quella linearità che consentirebbe di prevedere e di regolarsi di conseguenza. Ci si aspettava infatti un 25 luglio del berlusconismo, invece ci è arrivato tra capo e collo direttamente un altro 8 settembre, cioè un collasso istituzionale che ha consegnato la sostanza e la forma della funzione di governo a poteri stranieri. Appena tre settimane fa la multinazionale Deutsche Bank si disfaceva di sette miliardi di euro di titoli del debito pubblico italiano, innescando una spirale internazionale di vendite. Oggi la stabilità del debito italiano dipende dagli acquisti di titoli da parte della Banca Centrale Europea, che detiene già ventidue miliardi di BTP. In una situazione analoga si trovano Paesi come la Spagna, il Portogallo, la Grecia e l'Irlanda, anch'essi messi in ginocchio dalle vendite di titoli dei rispettivi debiti da parte di Deutsche Bank, ed ora anch'essi sotto la tutela pelosa della BCE.(1)
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8812