Non sono molti quelli che riconoscono la grande lungimiranza dei cosiddetti no-global, che intuirono molti anni fa i grandi guasti che avrebbe portato la globalizzazione, e moltissimi sono coloro che oggi davanti alla crisi la ritengono inevitabile e senza alternativa.
Persino Tremonti, di cui abbiamo subito per anni le saccenti ed incomprensibili analisi, è oggi costretto ad ammettere che la crisi c’è, è di sistema e non ciclica, e non se ne vede la fine (lui dice “game over”).
La ricetta infallibile, di destra e di sinistra, prescrive di rilanciare l’economia, espandendo la nostra penetrazione nei mercati, come se ciò dipendesse dalla buona volontà di qualcuno o dalla possibilità di licenziare più facilmente o da una maggiore produttività.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39931
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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