STUPIDA RAZZA

mercoledì 27 marzo 2013

Grillo, le fantacronache e l'arte del possibile

Giuseppe Piero “Beppe” Grillo esce dal portone della stanza del Quirinale dove ha appena avuto il colloquio di consultazione con il Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo. Il momento sembra storico, il clown che entra nelle stanze del potere per, parole sue, aprirle come una scatola di tonno. I telegiornali interrompono la normale programmazione per collegarsi in diretta, è la breaking news che si aspettava da un momento all’altro, tutti vogliono sapere cosa Napolitano e Grillo si sono detti. I flash dei fotografi inondano il comico genovese, in camicia bianca e giacca scura, senza cravatta, decine di microfoni si protendono su di lui, riparato solo da un cordone e un piccolo podio di legno.  Gli occhi di Grillo sembrano fiammeggiare, eppure la sua espressione è divertita, placida, sorniona. Guarda le telecamere. «C’è il Tg2?», è la prima cosa che dice. Ridacchia come un bambino che ha rubato la marmellata.
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 http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/9889-grillo-le-fantacronache-e-larte-del-possibile.html

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