Qualcuno spieghi a Paolo Barnard
che siamo in guerra da prima che lui si svegliasse, buttato giù dal
letto dalla Gabanelli, la stessa che vorrebbe eliminare il contante per
combattere le mafie e l’evasione fiscale (delirio). Quella che dichiara
che lei non parla di signoraggio in TV perché la gente non capirebbe
(ridicolo). Nella guerra che vede schierato anche Barnard, ora che si è
svegliato ed informato, da un lato c’è la piramide usurocratica, con le
elite tecno-finanziarie che dettano le regole e le impongono, grazie
alla servitù politica, giornalistica ed “intellettuale”.
Dietro la maschera dei banchieri, vi è
il démone Usur, assetato di sangue, che si nutre della cupa mestizia che
ci viene trasmessa attraverso il mantra mefistofelico della crisi. Dall’altra parte è tutto da costruire il fronte avverso,
attualmente costituito da un galassia infinita di piccoli movimenti o
singole persone, poco o per niente collegati tra loro. Nulla che possa
essere definito “esercito”, ma nemmeno “movimento”, non avendo né la
consapevolezza né la lucidità del fronte avverso.
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