Diciamo subito che espellere quattro senatori perché dissentono dalle
scelte del loro movimento, dei loro leader e della maggioranza dei loro
gruppi parlamentari, ma senza aver violato la cosiddetta “disciplina di
partito” (o di non-partito), è una pratica assurda e antidemocratica,
anche se è stata votata a maggioranza e ratificata dagli iscritti al
blog di Grillo. E, se anche fosse vero che è prevista dal regolamento o
dal non-statuto che dir si voglia, vorrebbe dire che è sbagliato e
antidemocratico il regolamento, o il non-statuto che dir si voglia. Lo
scrivemmo quando toccò alla senatrice Gambaro e lo ripetiamo a proposito
dei senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana. Se
Grillo e Casaleggio hanno un po’ di sale in zucca, dovrebbero riunirsi
con gli eletti e scrivere un altro non-statuto, più elastico e meno
autolesionista, riaprendo le porte agli espulsi per “reato di opinione”.
E, se gli eletti hanno un po’ di sale in zucca, dovrebbero chiamare i
due leader a Roma e pretenderlo.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12996
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
giovedì 27 febbraio 2014
mercoledì 26 febbraio 2014
Società economica vs uomo
Non passa giorno in cui non viene
ribadito, attraverso i mezzi di informazione, il problema dell’aumento
della disoccupazione e in particolare di quella giovanile. Il mondo
intero vive il lavoro come un valore fondamentale su cui basare la vita
di tutti e su cui organizzare l’intera società. Ma, al di la di quello
che i mezzi di informazione continuano a ribadire e al di la di quello
che tutti noi siamo arrivati a credere fermamente, il lavoro non è un
bene per l’uomo e mai lo è stato. In varie lingue europee tra cui
alcuni dialetti italiani il significato originario di questa parola si
concentra sui suoi accenti più negativi: dolore (travaillé, trabajo),
servitù (arbeit); un altro termine italiano per dire lavoro è travaglio
dal latino tripalium (antico strumento di tortura). Il lavoro in
sostanza è sempre stato considerato una “iettatura” per l’individuo.
Nell’antichità il lavoro veniva svolto dagli schiavi e gli uomini
liberi erano occupati a vivere la vita e a conoscere il mondo. Per
qualcuno il lavoro è l’essenza dell’uomo, il modo con cui l’individuo
si realizza nella vita e nel sociale. Ma io metterei quel qualcuno
dentro una miniera o a raccogliere frutta sotto il sole di una calda e
“fantastica” giornata di luglio….
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47633
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Il Lorenzaccio
Pensavamo fosse la rottamazione ed,
invece, è tutta una rappresentazione: la “scemeggiata” dei giovani
rampanti, il cui livello di carineria è inversamente proporzionale al
loro grado di competenza. Costoro, col passo spedito di chi non pensa
per mancanza di idee si sono aggrappati al grande vecchio, che pensa a
tutto lui, e alla sua esperienza per attraversare la strada impervia
delle riforme, avviandosi sulle stesse strisce (e stelle) di prima.
Pedine e pedoni di una transizione controllata da oltre confine. Dai
rinnegati ai “rimbambini”. L’ennesimo tentativo per ingannare la gente
con un gran baccano senza costrutto.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47636
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Matteo Renzi, nuovo proconsole d’Italia
Chissà perchè, ma più passa il tempo e
più mi convinco che Renzi non volesse nemmeno andare al governo in
queste condizioni: con la stessa maggioranza (e in pratica anche lo
stesso governo) di Letta, col ricatto quotidiano d’Alfano e del Nuovo
Centro Destra, coi compagni di partito e i parlamentari (ancora in
buona quantità dalemiani e bersaniani) che lo cucineranno ogni giorno a
fuoco lento e con le opposizioni che lo pungoleranno senza mai
concedergli tregua e senza mai fargli sconto alcuno. Sa benissimo che
in queste condizioni, circondato da gente che non lo lascerà mai far
nulla, finirà solo col bruciarsi facendo un grandissimo e graditissimo
regalo a Grillo e soprattutto a Berlusconi.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47634
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ECCO IL VERO PROGETTO DI RENZI
"Se questa sfida la perderemo, sarà solo colpa mia, non cercherò alibi".
Bisogna riconoscere che non è usuale sentire un premier incaricato pronunciare una frase del genere mentre chiede la fiducia al Senato.
Considerando poi che Renzi sa benissimo che molti fra i capibastone del PD che lo hanno spinto ad accettare l'incarico, in realtà non vedono l'ora di farlo fuori, un tale coraggio sarebbe quasi apprezzabile, se non fosse che la credibilità del neo-presidente del consiglio è pari a zero. In molti già gli rinfacciano le dichiarazioni nelle quali si impegnava a "non fare come D'Alema", cioè a non diventare premier senza passare dalla legimittazione data dalla vittoria alle elezioni.
Renzi, quindi, semplicemente sta mentendo. Sapendo di poter mentire. O almeno sperando di poterlo fare senza pagare dazio.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12993
Bisogna riconoscere che non è usuale sentire un premier incaricato pronunciare una frase del genere mentre chiede la fiducia al Senato.
Considerando poi che Renzi sa benissimo che molti fra i capibastone del PD che lo hanno spinto ad accettare l'incarico, in realtà non vedono l'ora di farlo fuori, un tale coraggio sarebbe quasi apprezzabile, se non fosse che la credibilità del neo-presidente del consiglio è pari a zero. In molti già gli rinfacciano le dichiarazioni nelle quali si impegnava a "non fare come D'Alema", cioè a non diventare premier senza passare dalla legimittazione data dalla vittoria alle elezioni.
Renzi, quindi, semplicemente sta mentendo. Sapendo di poter mentire. O almeno sperando di poterlo fare senza pagare dazio.
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martedì 25 febbraio 2014
Sfide impossibili: il debito pubblico
Purtroppo lo è anche il popolo italiano nel suo complesso, deteriorato moralmente non dalla durezza della crisi ma dai decenni di prosperità economica, più devastanti di un bombardamento nucleare.
Confindustria e Finanza ora puntano su Renzi e i suoi giovanottini e giovanottine ben pettinati, ben sbarbati, bellini, pulitini, con la cravattina d’ordinanza o la gonna da figliola di buona famiglia.
Fra
i tanti problemacci che dovranno affrontare, basta enunciarne due, i
maggiori: il debito pubblico e la disoccupazione. Oggi ci occuperemo del
primo.
Il
debito pubblico mostruoso è maturato in almeno 50 anni di tenore di
vita medio superiore alle nostre possibilità, di ricorso a prestiti
dall’estero usurai, di sprechi generalizzati e di ruberìe della casta. I
soli interessi che lo Stato deve pagare per il debito accumulato
impediscono qualunque prospettiva di crescita forte.
Chi
predica che si possa uscire dal debito pubblico con atti unilaterali,
fosse pure soltanto una ristrutturazione del debito, diffonde
illusioni. A ogni debito corrisponde un credito. Per ogni debitore c’è
un creditore. I creditori hanno sempre strumenti di ritorsione che
impediscono al debitore di uscire dal debito con decisioni unilaterali.
Tanto più nei rapporti con grandi banche e con Stati.
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L’era della sorveglianza. Bauman: Siamo noi i “Grandi Piccoli Fratelli”
Dal 1949, quando comparve 1984 di George
Orwell, per molto tempo sulle nostre società si è allungata l’ombra
dell’utopia negativa del Grande Fratello. Con il passare degli anni, e
con la continua crescita delle possibilità di raccogliere dati personali
grazie alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, era
divenuto via via più pressante l’invito a rivolgere lo sguardo piuttosto
al moltiplicarsi dei Piccoli Fratelli, che penetravano nelle società
rendendo concreta una sorveglianza diffusa sulle persone. Molti di
questi Piccoli Fratelli sono poi cresciuti, hanno assunto le sembianze
di Google o di Facebook, fino a quando il Datagate ha rivelato
l’esistenza di un soggetto, l’americana National Security Agency, dove
potevano essere riconosciuti i tratti di un vero Grande Fratello
planetario.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47608
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La dittatura di Pierino
Certo, a vederlo là, il Renzi è
personaggio che non può non suscitare simpatia. E’ quello che a scuola
aveva la battuta sempre pronta, che davanti ai compagni (ed alle
compagne, sic!) di classe ti metteva prontamente in mutande, tra risa e
sollazzo di tutti, amplificate dall’inflessione toscana che rende ancor
più pregnanti ed esilaranti le proprie uscite.
Renzi è quello che, quando parla, non sai mai se scherza o fa sul serio, pronto com’è ad ammollarti chissà quale strano “pacco”, sempre lì vagolante, tra i banchi della scuola, l’oratorio o il bar dello sport. Renzi sembra incarnare alla perfezione il ruolo di Pierino, il “puer aeternus” delle più salaci “boutade” all’italiana, quello che, quando e come meno te lo aspetti, ne fa di tutti i colori, a nonno, zia, signorina o amico, lasciando gli astanti senza fiato per il ridere. Ed il Nostro, nella realtà, in quanto a “pierinate”, sembra non esser secondo a nessuno.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47610
Renzi è quello che, quando parla, non sai mai se scherza o fa sul serio, pronto com’è ad ammollarti chissà quale strano “pacco”, sempre lì vagolante, tra i banchi della scuola, l’oratorio o il bar dello sport. Renzi sembra incarnare alla perfezione il ruolo di Pierino, il “puer aeternus” delle più salaci “boutade” all’italiana, quello che, quando e come meno te lo aspetti, ne fa di tutti i colori, a nonno, zia, signorina o amico, lasciando gli astanti senza fiato per il ridere. Ed il Nostro, nella realtà, in quanto a “pierinate”, sembra non esser secondo a nessuno.
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Con Renzi l'eterno pacs tra sinistra e capitale. Siamo alla 3° giunta imposta dalla Unione Europea
Una decina di giorni fa aveva parlato di Renzi nei termini del “vuoto che avanza”.Dopo i primi passi del sindaco di Firenze in qualità di premier, il filosofo Diego Fusaro non sembra aver cambiato idea sul personaggio. Anzi…
Fusaro,
stiamo assistendo all’inizio dell’era Renzi. Il suo ingresso a Palazzo
Chigi ha modificato il giudizio sprezzante che aveva dato del
personaggio?
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PREPARATEVI ALLA GRANDE TOSATURA, IL GOVERNO DEI CURATORI FALLIMENTARI E’ QUI’ PER QUESTO. BOT, PATRIMONIALE, CONTI CORRENTI: COSI’ RENZI CI TASSERA’
Non
fate l’errore, cari lettori, di credere davvero che quella di Graziano
Delrio sia stata la classica scivolata su una buccia di banana frutto
dell’inesperienza. Non è così. Perché il Sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio è tutto tranne che un politico inesperto: è furbo,
preparato e naviga a vari livelli nei marosi della politica attiva da
qualche decennio. Se parla, sa cosa dice. E quando ha parlato di
aumentare la tassazione sui Bot dall’attuale 12,5% non ha dato fiato a
una voce dal sen sfuggita: ha testato la piazza, su preciso mandato. È
come nel rugby: la prima mischia ordinata della partita serve a testare
la consistenza del pacchetto avversario. Chi vince la prima, impone le
regole tutta la partita. Magari non fisicamente, ma sicuramente
psicologicamente.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12989
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IL MINISTRO DELLE EQUAZIONI (NEL GOVERNO DI PEPPA PIG)
La composizione del nuovo governo non ha suscitato grandi entusiasmi,
neanche tra i renzini più affezionati. È di tutta evidenza che si tratta
di un'accozzaglia di "mezze figure", alcune delle quali della statura
necessaria per far parte di un Governo; ed è altrettanto evidente che lo
scarso peso dei "nomi" ministeriali fa da pendant alla centralità assoluta e preponderante del premier, sulle cui esili spalle graverà tutto il peso dell'azione dell'esecutivo.
La complessiva marginalità delle figure che guidano i dicasteri è inoltre confermata da un dettaglio: il governo è stato formato trascurando qualsiasi criterio di rappresentanza dei territori. In un consesso di diciotto poltrone siedono cinque emiliani e due liguri, ma nessun veneto, o piemontese, o campano, o pugliese. Se queste persone contassero davvero qualcosa non sarebbe così.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12987
La complessiva marginalità delle figure che guidano i dicasteri è inoltre confermata da un dettaglio: il governo è stato formato trascurando qualsiasi criterio di rappresentanza dei territori. In un consesso di diciotto poltrone siedono cinque emiliani e due liguri, ma nessun veneto, o piemontese, o campano, o pugliese. Se queste persone contassero davvero qualcosa non sarebbe così.
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lunedì 24 febbraio 2014
Inventa l’auto ad aria: poco dopo si suicida?
Un’ulteriore prova – se necessaria –
che le compagnie petrolifere e i governi ci prendono per idioti
riguarda l’imminente rilascio della linea di macchina della Tata Motors
in India! Si tratta di un motore automobilistico azionato ad aria. Tata
Motors India ha previsto che la così detta Air Car potrebbe percorrere
le strade indiane già nel 2014.
L’Air Car, sviluppato dal Ingegnere Guy Negro, ex membro di un team
Formula 1, ha sviluppato un motore chiamato MDI , utilizza aria
compressa per spingere i pistoni del motore e spostare la macchina.
L’Air Car, chiamata il “Mini CAT” potrebbe costare circa 365.757 rupie
in India o 8177 $ cioè 5225 €
Il CAT Mini è un semplice veicolo
urbano molto leggero con un telaio tubolare, un corpo in fibra di vetro
che è incollato e non saldato, oltre ad essere alimentato ad aria
compressa. Un microprocessore è utilizzato per controllare tutte le
funzioni elettriche della vettura. Un piccolo trasmettitore radio invia
istruzioni alle luci, agli indicatori di direzione e a tutte le altre
apparecchiature elettriche sulla vettura. In realtà non molte.
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RENZI E PADOAN , GLI UOMINI GIUSTI AL MOMENTO GIUSTO
Il terzo primo ministro
extraparlamentare, senza alcuna legittimazione elettorale, in violazione
della volontà popolare che ha votato tre schieramenti diversi, nel giro
di 26 mesi è sbucato dal retrobottega del PD ed è stato imposto
dall’abusivo capo dello Stato pro tempore, Giorgio Napolitano.
Matteo Renzi, già sindaco e presidente della provincia di Firenze, il 5 agosto 2011 è stato condannato dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale della Toscana) per danno erariale. Certo, la notizia è datata , ma non se ne parla. E ciò dà la misura del livello di degrado istituzionale. Insomma, al peggio non c’è mai fine. E il più pulito – come recita un vecchio adagio – c’ha la rogna.A proposito, dove sono le qualità morali, umane, intellettuali, sociali, culturali e politiche per assurgere alla carica di presidente del consiglio dei ministri?
leggi tutto:
http://www.stampalibera.com/?p=71553#more-71553
Matteo Renzi, già sindaco e presidente della provincia di Firenze, il 5 agosto 2011 è stato condannato dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale della Toscana) per danno erariale. Certo, la notizia è datata , ma non se ne parla. E ciò dà la misura del livello di degrado istituzionale. Insomma, al peggio non c’è mai fine. E il più pulito – come recita un vecchio adagio – c’ha la rogna.A proposito, dove sono le qualità morali, umane, intellettuali, sociali, culturali e politiche per assurgere alla carica di presidente del consiglio dei ministri?
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Il baratto viaggia sui binari della decrescita
E' un valore, anzi un insieme di valori che non si misurano con il
soldo, cui non si dà un valore monetario. Al mondo d'oggi può sembrare
strano, intere generazioni non hanno conosciuto che la moneta come
parametro di paragone, come strumento di "misura" del valore. E oggi la
tendenza è quella di misurare tutto e tutti (sì, anche le persone a
volte) con un valore monetario. Il baratto è l'opposto, è uno scambio
senza "misura" monetaria, è uno scambio di valori concreti e astratti
insieme, è la costruzione di una relazione che vede negli oggetti un
mezzo, non un fine.
E ultimamente, anche a ragione della sempre minore disponibilità di denaro che c'è fra la gente comune, il baratto ha conosciuto una grande riscoperta.
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http://www.ilcambiamento.it/crisi/baratto_decrescita.html
E ultimamente, anche a ragione della sempre minore disponibilità di denaro che c'è fra la gente comune, il baratto ha conosciuto una grande riscoperta.
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AMERICA …SNOW STORM
Va tutto bene rilassatevi e godetevi Sanremo, non ci fate caso se
qualche pazzo in Thailandia corre agli sportelli per partecipare al più
grande “bank run” degli ultimi tempi, fregatevene se in Ucraina sta per
scoppiare una guerra civile, godetevi lo stream di due idioti qualunque
che sino a ieri non perdevano tempo di insultarsi da una parte all’altra
del web.
Alcuni di voi sono talmente affascinati dalle gambe e non solo della Castà che sono riusciti a farvi dimenticare pure il leggendario DECRETO IMU BANKITALIA mentre Renzi va in processione da Visco, governatore della Banca d’Italia a farsi dire chi è meglio mettere all’economia, senza irritare il buon Draghi.
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http://icebergfinanza.finanza.com/2014/02/20/america-snow-storm/
Alcuni di voi sono talmente affascinati dalle gambe e non solo della Castà che sono riusciti a farvi dimenticare pure il leggendario DECRETO IMU BANKITALIA mentre Renzi va in processione da Visco, governatore della Banca d’Italia a farsi dire chi è meglio mettere all’economia, senza irritare il buon Draghi.
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LA RACCOMANDATA DI FERRO
Alle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del porcellum
per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione
del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza
stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara
gigionescamente di “portare in dote la propria inesperienza”.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12984
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PERCHE’ MAI DOVRESTI ANDARE A GUASTARE UN MONDO COSI’ BELLO ?
Vediamo la cosa in termini umani e personalizzati
Come ho scritto qui a fianco, il nuovo ministro del Tesoro di Renzi, PierCarlo Padoan (nella foto), 25 anni fa era mio professore al dottorato alla Sapienza e sono stato alcune volte anche a casa sua per portargli un lavoro che mi aveva dato per conto della UE. Allora era magro, aveva meno di quarantanni e abitava in un appartamento dignitoso, ma niente di speciale su uno di quei grandi viali che ci sono a Roma pieni di traffico. Era un professore associato che a soldi prendeva come un bancario.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12975
Come ho scritto qui a fianco, il nuovo ministro del Tesoro di Renzi, PierCarlo Padoan (nella foto), 25 anni fa era mio professore al dottorato alla Sapienza e sono stato alcune volte anche a casa sua per portargli un lavoro che mi aveva dato per conto della UE. Allora era magro, aveva meno di quarantanni e abitava in un appartamento dignitoso, ma niente di speciale su uno di quei grandi viali che ci sono a Roma pieni di traffico. Era un professore associato che a soldi prendeva come un bancario.
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L'ITALIA NELLE MANI DEGLI ADEPTI SERVILISSIMI DEL MONDIALISMO E DELL'UE
Sembra incredibile che perfino un uomo come Berlusconi, esperto di ogni tipo di comunicazione e da sempre nemico del comunismo, non si sia reso conto di ciò che è avvenuto in Italia nel giorno dell’avvento di Matteo Renzi. Anzi, ha affermato che Renzi gli è simpatico perché, oltre ad essere un uomo del fare, non è un comunista. Errore gravissimo da parte di Berlusconi.
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La Germania chiede a Renzi la patrimoniale
La Bundesbank vuole che il prossimo governo Renzi introduca una tassa patrimoniale. Con la spread a 195 punti ci fate la birra, dicono i crucchi. Avete un debito pubblico al 134% e continua ad aumentare perché non volete o non potete tagliare la spesa pubblica per non colpire gli interessi delle varie lobby e clientele. Questo dato spiega da solo che i vostri titoli pubblici decennali sono poco più che dei pezzi di carta e che la loro solvibilità ed affidabilità è molto più che bassa. Le società di rating vi hanno da tempo collocato al penultimo gradino della scala delle valutazioni, sotto il quale vi è soltanto quello di “titolo spazzatura”. E non vi potete consolare o compiacervi del fatto che Standard&Poor's abbia portato da “negativo” a “stabile” il giudizio sulle progressive sorti economiche dell'Italia.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47587
domenica 23 febbraio 2014
Questo sistema ha un punto debole?
L'ultimo articolo di Maurizio Blondet,
pubblicato su Effedieffe.com, dal titolo Totalitarismo: via la maschera
democratica (*), lo dovrebbero leggere tutti quelli che ancora
s’illudono al riguardo della “democrazia” e delle meraviglie che ci deve
ancora riservare.
Una salutare presa di coscienza del fatto che “il governo del popolo”, teorizzato e poi gabellato come tale, si risolve nella dittatura dei super ricchi. Insomma, un’oligarchia del denaro, come scrisse a suo tempo il compianto John Klevees (alias Stefano Anelli, che l’America, la punta di lancia della “democrazia”, la conosceva bene).
La “democrazia” a questo punto – conclude Blondet – viene definitivamente accantonata, con tutti gli annessi e connessi di questa finzione, “elezioni” comprese.leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47584
Una salutare presa di coscienza del fatto che “il governo del popolo”, teorizzato e poi gabellato come tale, si risolve nella dittatura dei super ricchi. Insomma, un’oligarchia del denaro, come scrisse a suo tempo il compianto John Klevees (alias Stefano Anelli, che l’America, la punta di lancia della “democrazia”, la conosceva bene).
La “democrazia” a questo punto – conclude Blondet – viene definitivamente accantonata, con tutti gli annessi e connessi di questa finzione, “elezioni” comprese.leggi tutto:
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Generazione di pastafrolla
Il
caso atroce della ragazza di Cittadella, di soli 14 anni, suicidatasi
il 9 febbraio dopo aver subito veri linciaggi di cyberbullismo sul
social network "Ask.fm"(pare sia già la nona, nel mondo, nell' ultima
manciata di mesi..) ci spinge, noi adulti, a interrogarci sui modelli
di questa società, sul ruolo di vigilanza e di educazione, di tutela e
di salvaguardia dei nostri giovani, che sono la speranza e il futuro del
mondo.
Questo fattaccio, però, ci spinge anche ad altri angosciosi, inquietanti interrogativi.
Senza
voler giudicare il gesto della adolescente- non ho alcun titolo per
farlo, ed ogni morte merita solo doloroso silenzio e meditazione, nonché
la pietas- cercherò qui di parlare degli adolescenti contemporanei in
generale, senza scendere nel particolare o nel singolo.
leggi tutto:
L'Italia (ufficiale) in cifre
Fatto cento
il numero degli Italiani, la tavola riassuntiva mostra come oggi appena
1,53 persone lavorino nel settore primario (agricoltura e pesca) e solo
11,74 nella produzione di beni mobili ed immobili (3,32 edilizia; 8,42
industria). Ciò è possibile perché i lavoratori d’oggi sono assistiti da
potenti servitori: l’energia elettrica, il petrolio, il gas, il carbone
… Un uomo sul trattore, si sa, moltiplica a dismisura il lavoro fatto
dall’aratore con buoi. (Va ricordato che nel 1931 gli addetti
all’agricoltura erano il 54% della popolazione.)
L’elevata
capacità di usare l’energia farebbe pensare ad un’abbondanza stabile e
generalizzata, invece la crisi colpisce ugualmente. Perché?
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Il governo Renzi-Napolitano: cosa cambia per il popolo italiano?
Fino alle elezioni avremo continuità di promesse, giuramenti e impegni per provvedimenti che saranno ‘sicuramente’ in grado di risollevare l’occupazione e la produzione, di ridurre il prelievo fiscale e le ruberie di denaro pubblico da parte dei partiti e im-prenditori di Stato.
Ma anche se i due presidenti continueranno a fingere di ‘fare la faccia feroce’ verso la Germania, la BCE, la commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, raccontandoci di mirabolanti vittorie diplomatico-politiche che ci consentiranno di alleggerire – attenuare quella Austerity che ci sta massacrando, loro sono i primi a sapere benissimo che il guinzaglio della grande finanza, da quando le abbiamo ceduto la nostra sovranità (militare, monetaria, economica, alimentare, ecc.) è molto corto e qualsiasi governo si ritrova a poter decidere solo su due leve : tassazione e spesa pubblica (sulla carta, poiché la troika –BCE, FMI e Commissione Europea- memorandum a parte, continuamente dettano anche ciò che i “loro” governi ..è ‘opportuno e necessario’ che facciano).
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47572
Ecco Padoan: l’eterno ritorno dell’identico
A sentire Matteo Renzi, doveva essere un politico. Sarà invece un tecnico a guidare il ministero dell’Economia. Dopo una serie di balletti e rose di potenziali nominati, la scelta è caduta infatti su Pier Carlo Padoan. Passa così la linea più gradita al Quirinale.
Padoan, 65 anni, già professore di economia alla Sapienza di Roma, è l’attuale presidente dell’Istat, andato a sostituire quel Enrico Giovannini che sotto il governo Letta occupava lo scranno del ministero del Lavoro. Non si tratta tuttavia di un perfetto sconosciuto, almeno non alla politica italiana di lungo corso. Schierato all’epoca vicino al Pci, è stato collaboratore di Amato prima e di D’Alema poi dal 1998 al 2001. In seguito e prima della presidenza all’istituto di statistica, ha rivestito il ruolo di funzionario del Fondo monetario internazionale, con l’incarico di direttore esecutivo per l’Italia.
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Padoan: un economista fallito alla guida dell'economia italiana?
I giornali, tolti alcuni più fedeli a Renzi e alla Merkel, si diffondono in esempi di clamorosi fallimenti del nuovo ministro dell’economia come economista. Citano le sue marcatamente erronee previsioni, ripetute, sulla fine della crisi. Citano la sua fedeltà al principio della austerità fiscale e quello bella alta pressione tributaria, fedeltà che resiste all’evidenza del fallimento di questi due principi che stanno, nel mondo reale, producendo effetti contrari a quelli che dovevano produrre. Cioè più indebitamento, più deficit, più recessione. Citano Paul Krugman, che di lui dice che la sua regola è: bisogna colpire l’economia finché non si riprende. Lo dipingono, insomma, come un dogmatico ottuso che rifiuta di vedere i fatti, cioè come un perfetto cretino.
Io però non credo che Padoan sia un cretino.
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Il vero De Benedetti: storia di un cannibale che divora le aziende
Suo padre
produceva tubi, lui non ha mai prodotto un tubo. La storia del
«capitalismo cannibale» di Carlo De Debenedetti, come l’ha definito
Marina Berlusconi, è tutta qui: un’esistenza passata a fare soldi per
fare soldi per fare soldi per non fare nulla.
Nulla
di costruttivo, s’intende. Aziende costruite: nessuna. Aziende
rilanciate: poche. Aziende distrutte: tante. Dicono che gli
imprenditori sono la spina dorsale di un Paese. Per fortuna, allora, che
gli imprenditori non sono tutti come l’Ingegnere: altrimenti
diventeremmo in un amen paralitici.
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Un nuovo governo di “nominati” costituito per l’immagine televisiva
Mentre la scena internazionale è scossa da
fortissime tensioni e dal pericolo di una guerra anche nel continente
europeo (questione Ucraina) con sviluppi imprevedibili, in Italia va in
scena il varo del nuovo governo Renzi, fortemente voluto dai poteri
finanziari d’oltre Atlantico, appoggiato da Bruxelles e dalla Merkel,
governo questo che viene anticipato rispetto ai tempi previsti in
origine, viste le esigenze finanziarie pressanti e le scadenze
internazionali. D’altra parte Napolitano è stato irremovibile nel non
concedere alcuna possibilità di andare ad elezioni, “i mercati non
gradirebbero”, sembra abbia commentato a chi gli proponeva questa
eventualità e soprattutto non gradirebbe l’oligarchia di Bruxelles e
Francoforte che non contempla la possibilità di un ricorso al voto da
parte dei cittadini che potrebbero mettere in questione le politiche di
austerità imposte dalla Troika.
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Macché rottamatore! Renzi è un garante, è il continuatore…
Scusate, ma dov’è la novità del Governo
Renzi? Vi prego, guardate la lista dei ministri: ci sono diverse
giovani comparse (ininfluenti), molti volti notissimi provenienti dal
governo uscente (ben nove tra cui Franceschini, Alfano…urca, che
rinnovamento!) ed esponenti dell’establishment nazionale (al Lavoro il
presidente della Lega Cooperative Giuliano Poletti! niente male per un
premier di dichiarata origine democristiana…) e soprattutto di quello
europeista. Se non è una fotocopia del governo Letta che era
l’interprete in versione democristiana della linea Monti… Qualcuno
crede ancora davvero alla favoletta di Renzi rottamatore? L’ho già
scritto e insisto: questo è un continuatore. E’ un garante. Ora c’è la prova.
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Una Nato nel commercio
In questa campagna
elettorale per il Parlamento europeo, riteniamo estremamente importante
un serio dibattito, non solo in Italia, ma in tutti i ventotto paesi
dell’Ue, sul Trattato di libero scambio fra gli Stati uniti e l’Unione
europea, noto come Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli
Investimenti(T-Tip).
Le trattative iniziate in
tutta segretezza lo scorso luglio, a Washington, sono condotte da un
pugno di esperti della Commissione europea e dal ministero del
vommercio Usa. In dicembre, sempre a Washington, c’è stato il terzo
‘round’ di negoziati. Nonostante la maretta dopo lo scandalo Datagate, i negoziati sembrano procedere a gran velocità: a marzo si terrà a Bruxelles il quarto round di negoziati.
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L’errore di Grillo nell’interpretare il significato del Palazzo
Questi che stiamo vivendo con apprensione
non sono gli Ultimi giorni di Cinecittà, versione surreale della fine di
Pompei, come sostiene Beppe Grillo con un esplicito riferimento ai
Palazzi del potere dove avviene la recita [Gli ultimi giorni di
Cinecittà, http://www.beppegrillo.it/2014/02/gli_ultimi_giorni_di_cinecitta.html].
Semmai sono gli ultimi giorni di speranza che l’Italia possa
sopravvivere, come potenza manifatturiera e come paese
capitalisticamente definito “ricco”. Sono gli ultimi residui del
benessere perduto, dei diritti ridimensionati per i lavoratori, di una
tensione verso l’integrazione del produttore/ consumatore nel sistema e
delle speranze di “pieno impiego”. Incombono il ripianamento del debito,
la morsa fiscale e creditizia, l’interminabile svalutazione del lavoro e
dei lavoratori. Lo sprofondo futuro, oltre le bassure del presente, non
comporterà necessariamente la fine della “Cinecittà” subpolitica,
abitata dai collaborazionisti della BCE e del FMI. Purtroppo gli attori,
sulla scena “SpaghettiGovern” già vista in passato, potranno
riciclarsi, fintamente rinnovarsi (anche dopo il comprimario Renzie) e
continuare a servire il Padrone. Accadrà di sicuro, se non troveranno
una forza politica e sociale agguerrita, con chiari programmi politici
alternativi, organizzata “militarmente” come un fronte di guerra
(politica e sociale), a sbarrargli la strada. Cosa che M5S, alla prova
dei fatti, oggi non è.
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venerdì 21 febbraio 2014
PERCHE' LA GENTE NON SI RIBELLA ?
Se “gente” suona troppo populista alle vostre orecchie, potete tirare in
ballo il popolo, le masse, il proletariato, la classe operaia, i ceti
subalterni, come meglio vi piace. Comunque sia, il problema è chiaro, ed
è fondamentale. Dopo tante analisi sociopoliticoeconomiche, possiamo
dire di aver capito, almeno in linea generale, cosa “lorsignori” stanno
facendo, e perché. Ma la possibilità di una politica di contrasto ai
ceti dominanti è appesa a questa domanda: perché la gente non si
ribella?
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12970
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DOVE CI PORTERANNO QUESTI SUICIDI DEI BANCHIERI ?
Che dobbiamo fare con questi improvvisi suicidi dei banchieri?
Questo stretto sentiero pieno di banchieri morti ci porterà da qualche
parte? O sarà solo una coincidenza che tanti banchieri si siano
ammazzati in così poco tempo? Voglio essere onesto ed ammettere che non
ci capisco niente.
Ma c'è qualcosa in comune, qualcosa che collega questi suicidi.
Prima di tutto, la maggior parte di questi uomini godeva di buona salute ed era al culmine della carriera.
Seconda cosa, la maggior parte di questi "suicidi" sembra emergere dal nulla e sono stati una totale sorpresa anche per le loro famiglie.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12969
Ma c'è qualcosa in comune, qualcosa che collega questi suicidi.
Prima di tutto, la maggior parte di questi uomini godeva di buona salute ed era al culmine della carriera.
Seconda cosa, la maggior parte di questi "suicidi" sembra emergere dal nulla e sono stati una totale sorpresa anche per le loro famiglie.
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IL PROGRAMMA DI RENZI? PRIMO, SALVARE DE BENEDETTI
Qualunque governo cencelliano esca fuori dal poco magico cilindro
dell’ex rottamatore, una cosa è certa: che assieme ad esso dovranno
essere onorate le cambiali firmate per il sostegno politico e mediatico,
al limite della decenza, che è stato fornito al sindaco di Firenze
negli ultimi sei mesi. Se Berlusconi verrà ricompensato politicamente
con l’intoccabilità del conflitto d’interessi e con la legge elettorale,
nell’ambito di un’alleanza reale e opaca al tempo stesso, la prima
tessera del Pd ossia De Benedetti dovrà essere salvato con i soldi
pubblici.
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IN MARGINE ALL'INCONTRO TRA BEPPE GRILLO E MATTEO RENZI. ECCO QUELLO CHE PENSO
L'immagine che vedete qui riprodotta in bacheca, a tutti coloro che sono
nati dopo il 1970, non dice molto, perché appartiene alla memoria
storica appresa sui libri e non al loro vissuto personale civile. Per i
più anziani, invece, rimane un ricordo indelebile della nostra storia
recente, della nostra eredità, il memento di come eravamo, di che cosa
accadeva.
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BANCHE & BANDITI
per quanto riguarda le banche tradizionali italiane,togliamoli potere e finanziamo l'economia reale investendo i nostri risparmi in banca etica.
Nel 2014 la Russia prenderà la presidenza del G8 e il prossimo incontro avverrà a giugno in quel di Sochi. Secondo l'agenda preliminare, i principali temi in discussione saranno la lotta contro il narcotraffico, il terrorismo e le società offshore. Questi problemi globali sono collegati, direttamente o indirettamente, al settore bancario che sta sistematicamente offrendo al mondo della criminalità una gamma sempre più vasta di servizi. Ho cominciato a parlare di questo argomento nel precedente articolo «Traffico di Droga e Riciclaggio». Ora però parleremo più dettagliatamente di come le banche possono essere utili, con i propri servizi, al commercio della droga, al terrorismo internazionale e alle altre forze della criminalità organizzata.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12959
Nel 2014 la Russia prenderà la presidenza del G8 e il prossimo incontro avverrà a giugno in quel di Sochi. Secondo l'agenda preliminare, i principali temi in discussione saranno la lotta contro il narcotraffico, il terrorismo e le società offshore. Questi problemi globali sono collegati, direttamente o indirettamente, al settore bancario che sta sistematicamente offrendo al mondo della criminalità una gamma sempre più vasta di servizi. Ho cominciato a parlare di questo argomento nel precedente articolo «Traffico di Droga e Riciclaggio». Ora però parleremo più dettagliatamente di come le banche possono essere utili, con i propri servizi, al commercio della droga, al terrorismo internazionale e alle altre forze della criminalità organizzata.
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giovedì 20 febbraio 2014
Gioventù senza futuro
“C’è un’ideologia reale e incosciente che unifica tutti: è l’ideologia del consumo. Uno
prende una posizione ideologica fascista, un altro adotta una posizione
ideologica antifascista, ma entrambi, davanti alle loro ideologie,
hanno un terreno comune, che è l’ideologia del consumismo. (…)
Ora che posso fare un paragone, mi sono reso conto di una cosa che
scandalizzerà i più, e che avrebbe scandalizzato anche me, appena dieci
anni fa. Che la povertà non è il peggiore dei mali, e nemmeno lo
sfruttamento. Cioè, il gran male dell’uomo non consiste né nella
povertà, né nello sfruttamento, ma nella perdita della singolarità umana
sotto l’impero del consumismo.” (Pier Paolo Pasolini)
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Ecco cosa fanno i banchieri gangster in Europa
ECCO COSA FANNO I BANCHIERI GANGSTER IN EUROPA, CHI LI DIFENDE E CHI LI AIUTA NELLA UE (A FUTURA MEMORIA)
Per lungo tempo siamo stati abituati a credere che la moneta in circolazione fosse quella “stampata” dalle banche centrali e che l’attività delle banche private fosse quello di raccogliere il denaro da molti attraverso i depositi e prestarlo ad altri, trattenendone una parte nei forzieri per gestire le esigenze dei vari correntisti, partendo dall’assunto che difficilmente tutti coloro che avevano affidato loro i propri denari li chiedessero contemporaneamente indietro.
Nel corso degli anni, per evitare abusi da parte delle banche, sono state codificate norme internazionali per stabilire il patrimonio minimo che le banche devono tenere a garanzia dei risparmiatori. In base all’accordo denominato Basilea II, tale percentuale è attualmente fissata all’8%, il che significa che fatto 100 il denaro dei depositanti, la banca può prestarne 92.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47524
Per lungo tempo siamo stati abituati a credere che la moneta in circolazione fosse quella “stampata” dalle banche centrali e che l’attività delle banche private fosse quello di raccogliere il denaro da molti attraverso i depositi e prestarlo ad altri, trattenendone una parte nei forzieri per gestire le esigenze dei vari correntisti, partendo dall’assunto che difficilmente tutti coloro che avevano affidato loro i propri denari li chiedessero contemporaneamente indietro.
Nel corso degli anni, per evitare abusi da parte delle banche, sono state codificate norme internazionali per stabilire il patrimonio minimo che le banche devono tenere a garanzia dei risparmiatori. In base all’accordo denominato Basilea II, tale percentuale è attualmente fissata all’8%, il che significa che fatto 100 il denaro dei depositanti, la banca può prestarne 92.
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Renzi, il "sottovuoto" che serve al potere
Matteo Renzi è molto più pericoloso di Berlusconi, Letta e Monti messi assieme.
Di Berlusconi non ha le rughe ottuagenarie, la fedina penale sporca e il problema della successione, e non sconta l’antiberlusconismo paranoico (tutti i mali iniziano e finiscono con Silvio) che per vent’anni ne hanno alimentato il vincente vittimismo e il mito da outsider. Di Letta non ha il passo lento, l’inettitudine comunicativa e la delusione provocata nei centri di potere finanziario ed editoriale (dagli speculatori internazionali, che hanno premiato la sua designazione a Palazzo Chigi con uno spread stabile, fino al socio forte neanche troppo occulto del Pd, De Benedetti). Di Monti non ha l’assoluta mancanza di mordente e ascendente popolare, la robotica freddezza da economista, l’incapacità di giocare alla politica con spregiudicatezza e fantasia.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47520
Di Berlusconi non ha le rughe ottuagenarie, la fedina penale sporca e il problema della successione, e non sconta l’antiberlusconismo paranoico (tutti i mali iniziano e finiscono con Silvio) che per vent’anni ne hanno alimentato il vincente vittimismo e il mito da outsider. Di Letta non ha il passo lento, l’inettitudine comunicativa e la delusione provocata nei centri di potere finanziario ed editoriale (dagli speculatori internazionali, che hanno premiato la sua designazione a Palazzo Chigi con uno spread stabile, fino al socio forte neanche troppo occulto del Pd, De Benedetti). Di Monti non ha l’assoluta mancanza di mordente e ascendente popolare, la robotica freddezza da economista, l’incapacità di giocare alla politica con spregiudicatezza e fantasia.
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L'euro serve a sostenere la bolla del dollaro
Credo si debba correggere il tiro… non è a
Berlino, Bruxelles o Francoforte che si devono battere i pugni sul
tavolo. Per liberarsi dell’Euro o per correggerlo bisogna trattare con
Washington.leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47518
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47518
La corte di Matteo Renzi
La faccia da bravo ragazzo e da “eterno
studente”, il boy scout, il “Berlusconi di sinistra” più giovane ed
altrettanto col sole in tasca, il “rottamatore”, l’uomo che piace a
tutti; insomma, il Premier perfetto. Ma questo volto fresco ha davvero
l’aria tanto nuova? Alcuni giorni addietro infatti, quando ancora non
venivano ufficializzate le dimissioni di Letta, già i telegiornali si
sbrigavano a renderci edotti di come l’America guardasse con curiosa
attesa e notevole aspettativa alla figura di Renzi. E cosa mai dovrebbe
interessare all’America?
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47519
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Renzi è il “nuovo Tony Blair”: cui prodest?
Dunque, oltre a domandarsi se Renzi non abbia veramente fatto il passo più lungo della propria gamba, ci si chiede di quali riforme abbia bisogno un paese che ha letteralmente perso ogni briciola di sovranità: economica, militare, politica, ecc.. Riforme sul lavoro e il futuro dei giovani? Sulle imprese e sulla crescita? Non prendiamoci in giro, dietro chi appare c’è sempre chi comanda.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47523
Piccola antologia ignobile: così parlarono i padri dell’Ue
«Sono sicuro che l’euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile, ma un bel giorno ci sarà una crisi
e si creeranno i nuovi strumenti». Così parlava Romano Prodi nel
lontano 2001, precisamente il 4 dicembre, intervistato dal “Financial
Times”. Dunque “sapeva”, Prodi, che l’euro avrebbe generato “una crisi”.
La memorabile sortita dell’ex premier italiano, ex consulente di
Goldman Sachs e ovviamente ex presidente della Commissione Europea, fa
parte del florilegio presentato da “Megachip” alla voce: piccola
antologia di “democrazia europea”. «Dunque per fare “passi avanti” l’Europa
ha bisogno di devastare la società, avvilire la cultura, generare
disoccupazione di massa, far suicidare imprenditori e lavoratori,
gettare nello sconforto e nella disperazione milioni di giovani e
produrre miseria».
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Un capitalismo senza freni alla conquista dell’ Europa (e del mondo)
Nel settembre del 2011 c’era ancora
Berlusconi al governo dell’Italia, e c’era ancora Trichet al governo
della Banca Centrale Europea. Sembra di parlare del secolo scorso tanto
è cambiato il “panorama” economico-finanziario dell’Europa, e invece
stiamo parlando di appena due anni e mezzo fa. Eppure già martedì 13 di
quel mese di settembre io pubblicavo per Rinascita un articolo dal
titolo “La politica della BCE: un disastro impeccabile”. Adesso
sappiamo che non era stata solo una cattiva valutazione di Trichet a
scatenare la crisi finanziaria che dalla seconda metà di quell’anno ha
colpito con estrema violenza l’Europa intera. Sì, certamente, gli
errori di valutazione di Trichet sono madornali: ha elevato i tassi di
interesse (due volte in tre mesi!) per calmierare un pericolo di
inflazione inesistente e ha avviato, con il conforto dei governi
conservatori europei (che erano e sono in larga maggioranza in Europa)
la necessità di avviare politiche di austerità per rientrare dal debito
ingente che alcuni Stati europei avevano contratto. Ma queste
politiche si fanno quando l’economia è in surplus e la moneta in
circolazione è sovrabbondante, non quando si rischia di andare in
recessione.
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mercoledì 19 febbraio 2014
Marx e la decrescita
Questo saggio, il cui titolo nomina Marx e la decrescita, è ovviamente
rivolto in primo luogo alle persone interessate a Marx e a quelle
interessate alla decrescita, e il primo obiettivo che ci poniamo è
quello di suscitare una discussione costruttiva fra questi due gruppi.
E’ noto che, in genere, fra coloro che continuano a ricavare ispirazione
dal pensiero di Marx e coloro che in tempi recenti hanno iniziato a
teorizzare la decrescita non corrono buoni rapporti. I primi tendono a
vedere la decrescita, nel migliore dei casi, come un’aspirazione
soggettiva di natura socialmente ambigua, mentre i “decrescisti” vedono
nel pensiero di Marx nient’altro che una versione “di sinistra”
dell’idolatria dello sviluppo che oggi domina il mondo e contro cui
intendono combattere. Giudichiamo questa contrapposizione del tutto
negativa, e cercheremo in questo saggio di mostrare le ragioni di questo
nostro giudizio.
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Quello che i marxisti non dicono
1. La migliore proposta politica possibile.
Uno degli aspetti più sorprendenti delle discussioni sull'euro è il ritardo o la reticenza nell'assumere la proposta politica dell'uscita da euro e UE da parte del variegato mondo della sinistra radicale, dei marxisti e dei comunisti. Su tratta di un tema sul quale io credo valga la pena di spendere qualche pensiero.
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http://www.sinistrainrete.info/europa/2935-marino-badiale-quello-che-i-marxisti-non-dicono.html
Uno degli aspetti più sorprendenti delle discussioni sull'euro è il ritardo o la reticenza nell'assumere la proposta politica dell'uscita da euro e UE da parte del variegato mondo della sinistra radicale, dei marxisti e dei comunisti. Su tratta di un tema sul quale io credo valga la pena di spendere qualche pensiero.
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La crisi, Keynes, la decrescita
Proibire
la guerra e ogni strumento bellico, cambiare radicalmente stile di
vita, evitare sprechi energetici, rinunciare a mode e prodotti inutili.
Siamo pronti a diventare keynesiani?
Sul manifesto sono frequenti scritti che a fronte della crisi evocano la questione dell'ambiente e dei beni comuni, che come via di uscita invocano la teoria della decrescita, e per i quali Keynes non basta più.
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http://www.sinistrainrete.info/keynes/1970-giorgio-lunghini-la-crisi-keynes-la-decrescita.html
Marino Badiale: Siamo noi i nipoti di Keynes
Questo articolo vorrebbe essere uno stimolo per una discussione sul tema
della decrescita fra i sostenitori della decrescita stessa, da una
parte, e, dall'altra, quegli economisti eterodossi che contestano in
modo radicale le attuali politiche di austerità, e in generale il
pensiero e le politiche neoliberiste, a partire da posizioni keynesiane o
marxiste o da una mescolanza delle due correnti di pensiero. Si tratta
di un dibattito che ho a più riprese invocato, l'ultima nelle pagine
finali del libro sull'euro scritto assieme a Fabrizio Tringali [1].
Purtroppo le diffidenze e le ostilità fra i due gruppi non sembrano
diminuire. I decrescisti vedono nelle posizioni degli economisti
“eterodossi” semplicemente una versione “di sinistra” del dogma della
crescita che essi combattono, gli economisti “eterodossi” vedono nella
decrescita una ideologia reazionaria, confusionaria e incapace di
fornire risposte reali e non regressive ai drammatici problemi
contemporanei.
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http://www.sinistrainrete.info/teoria-economica/3059-marino-badiale-siamo-noi-i-nipoti-di-keynes-.html
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La "mandrakata"
Chissà perché lo chiamano Renzi 1, come se il "2" fosse cosa scontata.
In realtà la confusione sotto il cielo è grande, e per ora siamo semmai
al Renzi zero, un oggetto per adesso senza forma, con una maggioranza pittoresca, ed un programma certo immaginabile ma che ancora non c'è.
Molte cose si chiariranno nei prossimi giorni, limitiamoci perciò ad alcune note su questo ennesimo Colpo di Palazzo, dopo i due precedenti del novembre 2011 (arrivo di Monti) e dell'aprile 2013 (governo Napo-Letta).
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http://www.sinistrainrete.info/politica-italiana/3431-leonardo-mazzei-la-qmandrakataq.html
Molte cose si chiariranno nei prossimi giorni, limitiamoci perciò ad alcune note su questo ennesimo Colpo di Palazzo, dopo i due precedenti del novembre 2011 (arrivo di Monti) e dell'aprile 2013 (governo Napo-Letta).
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La crescita economica sta uccidendo il pianeta? Il futuro del pianeta nelle mani dei movimenti
come vorrei che si realizzasse un socialismo libertario a livello planetario.
La nostra
incessante richiesta di crescita economica sta uccidendo il pianeta?
Gli esperti climatici hanno analizzato i dati e sono arrivati a delle
provocatorie conclusioni.
Nel
dicembre 2012, un ricercatore di sistemi complessi, di nome Brad Werner
e dai capelli fucsia, fa il suo ingresso tra una folla di 24.000 tra
geologi e ingegneri spaziali al Fall Meeting dell’American Geophysical
Union, che si tiene annualmente a San Francisco. Il convegno questa
volta conta alcuni grossi nomi tra i partecipanti, da Ed Stone, del
progetto Voyager della Nasa, che presenta una nuova svolta nel percorso
dello spazio interstellare, al regista James Cameron, che racconta le
sue avventure in sommergibile nelle profondità del mare.
Ma
è stato proprio l’intervento di Werner che ha fatto più scalpore. Il
titolo era “La Terra è fottuta?” (titolo completo “La Terra è fottuta?
Totale inutilità della gestione ambientale globale e possibilità di
sostenibilità attraverso l’attivismo”).
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