Non passa giorno in cui non viene
ribadito, attraverso i mezzi di informazione, il problema dell’aumento
della disoccupazione e in particolare di quella giovanile. Il mondo
intero vive il lavoro come un valore fondamentale su cui basare la vita
di tutti e su cui organizzare l’intera società. Ma, al di la di quello
che i mezzi di informazione continuano a ribadire e al di la di quello
che tutti noi siamo arrivati a credere fermamente, il lavoro non è un
bene per l’uomo e mai lo è stato. In varie lingue europee tra cui
alcuni dialetti italiani il significato originario di questa parola si
concentra sui suoi accenti più negativi: dolore (travaillé, trabajo),
servitù (arbeit); un altro termine italiano per dire lavoro è travaglio
dal latino tripalium (antico strumento di tortura). Il lavoro in
sostanza è sempre stato considerato una “iettatura” per l’individuo.
Nell’antichità il lavoro veniva svolto dagli schiavi e gli uomini
liberi erano occupati a vivere la vita e a conoscere il mondo. Per
qualcuno il lavoro è l’essenza dell’uomo, il modo con cui l’individuo
si realizza nella vita e nel sociale. Ma io metterei quel qualcuno
dentro una miniera o a raccogliere frutta sotto il sole di una calda e
“fantastica” giornata di luglio….
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47633
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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