STUPIDA RAZZA

mercoledì 26 febbraio 2014

Società economica vs uomo

Non passa giorno in cui non viene ribadito, attraverso i mezzi di informazione, il problema dell’aumento della disoccupazione e in particolare di quella giovanile. Il mondo intero vive il lavoro come un valore fondamentale su cui basare la vita di tutti e su cui organizzare l’intera società. Ma, al di la di quello che i mezzi di informazione continuano a ribadire e al di la di quello che tutti noi siamo arrivati a credere fermamente, il lavoro non è un bene per l’uomo e mai lo è stato. In varie lingue europee tra cui alcuni dialetti italiani il significato originario di questa parola si concentra sui suoi accenti più negativi: dolore (travaillé, trabajo), servitù (arbeit); un altro termine italiano per dire lavoro è travaglio dal latino tripalium (antico strumento di tortura). Il lavoro in sostanza è sempre stato considerato una “iettatura” per l’individuo. Nell’antichità il lavoro veniva svolto dagli schiavi e gli uomini liberi erano occupati a vivere la vita e a conoscere il mondo. Per qualcuno il lavoro è l’essenza dell’uomo, il modo con cui l’individuo si realizza nella vita e nel sociale. Ma io metterei quel qualcuno dentro una miniera o a raccogliere frutta sotto il sole di una calda e “fantastica” giornata di luglio….
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