Chi
mi conosce sa che da molti anni non voto alle elezioni — l’ultima volta
che l’ho fatto è stato per un partito di sinistra, quando ancora
(forse) la sinistra esisteva. E sa pure che in tutti questi anni ho
sempre invitato a non votare, per un unico e semplice motivo: che
l’Italia essendo stata deprivata della sovranità nazionale dopo il 1945,
tutti i partiti e gli schieramenti politici del paese altro non sono
che marionette tirate da fili in mani molto lontane da qui. Come
spiegava benissimo Ernst Jünger nel suo magistrale Trattato del Ribelle, stante
quella situazione era auspicabile “passare al bosco”: rimando al testo
jüngeriano ( e mettendo da parte l’odiosa falsa modestia ricordo che
sull’argomento ho molto scritto e molto parlato — invano — a suo tempo).
Poi è arrivato il Movimento Cinque Stelle, portando una ventata d’aria nuova sulla scena politica italiana.
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