Per farla davvero finita con Berlusconi occorre mettere da parte anche i suoi dirimpettai politici. Le due leve della tenaglia vanno distrutte entrambe, altrimenti il lavoro è eseguito a metà.
Il Movimento 5 Stelle è, al momento, l’unica offerta politica (per diversi aspetti criticabile, ma comunque l’unica) che si prefigga questo obiettivo col quale è stato sinora coerente, preferendo perdere una parte dei suoi parlamentari pur di non scendere a compromessi che ne snaturerebbero la ragione sociale. Le altre formazioni collocate all’estrema destra e all’estrema sinistra dello schieramento parlamentare appaiono prive di una prospettiva strategica o perché non l’hanno mai avuta, o perché si è logorata tra gli scandali del governo e del sottogoverno. Il loro respiro politico non va al di là del rastrellare, raschiando il fondo di barile della militanza e sottraendo consensi alla protesta grillina, un numero di voti sufficiente a conquistare qualche strapuntino da utilizzare per accordi all’insegna del piccolo cabotaggio politico.
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