E' sempre così, si inizia in pochi poi arrivano altri, poi infine tutto
diventa evidente. Un passo in questa direzione lo compie l'eterodosso James Galbraith
a cui tocca la sorte di portare cotanto nome.
Ebbene per Galbraith vi sono
quattro fattori che ci dovrebbero impedire di pensare alla crisi come a
qualcosa di passeggero e dovrebbero invece spingerci a porci il problema
dell'adattamento alle nuove condizioni del mondo.
I 4 fattori sono:
costi volatili dell'energia, caos geopolitico, innovazione tecnologica
mangia-lavoro, finanza amorale.
Mah, a me sembra sia uno solo:
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