"Prima
la salute, poi il profitto" è il sottotitolo del libro del giornalista
Andrea Bertaglio (Età dell'Acquario Editore); un'affermazione in netta
controtendenza al modo di agire e di pensare di quello che è oggi Big
Pharma, il commercio globale non più solo di farmaci ma anche di
malattie.
A spiegarci come è nato questo libro è lo stesso autore.
Andrea, cosa ti ha mosso a scrivere "Medicina ribelle"?
L’idea
è nata diversi anni fa, insieme a Valerio Lo Monaco, direttore de La
Voce del Ribelle, che mi commissionò un’intervista a Raffaele Di Cecco,
un medico che si era appunto stancato di vedere certe dinamiche basate
sul solo profitto in ambito medico. Da lì mi sono reso conto di
conoscerne diversi di medici come lui, e ho pensato di raccontare le
loro storie. Ho iniziato a raccogliere spunti e testimonianze e un paio
di anni dopo ho parlato della mia idea alla casa editrice Lindau, a cui è
piaciuta tanto da farmi partire con il libro a scatola chiusa.
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