STUPIDA RAZZA

domenica 19 aprile 2015

La riforma delle banche popolari secondo il rito massonico scozzese

Da quando Giorgio Napolitano ha aperto le porte di Palazzo Chigi a Matteo Renzi su volontà anglo-americana e col placet dei declinanti potentati locali (galassia Fiat, De Benedetti, Fininvest, etc. ), si è a lungo discusso sull’affiliazione o vicinanza dell’ex-sindaco di Firenze alla massoneria: cominciò il cantante Piero Pelù, sostenendo che il padre di Matteo Renzi fosse uno dei grandi capi della massoneria toscana; proseguì l’ormai celebre Gioele Magaldi, Gran Maestro del movimento massonico “Grande Oriente Democratico”, che attribuì a Renzi padre semplici entrature nella massoneria locale e velleità di massone “internazionale” al rampante figlio; concluse il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, che con un celebre editoriale del 24 settembre 2014 tacciò il “Patto del Nazareno” tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi di “stantio odore di massoneria”. Riprendendo il pensiero di Gioele Magaldi, il suddetto editoriale sarebbe stato scritto dal “paramassone” De Bortoli su ispirazione del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi, sospettoso, come gli altri massimi esponenti della massoneria euro-atlantica, degli accordi stipulati tra l’arrembante premier e l’ex-Cavaliere.
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