Giovedì
scorso, il 2 aprile, Graziano Delrio ha giurato dinanzi a Sergio
Mattarella come ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Renzi
l’aveva comunicato giusto poco prima a un Consiglio dei Ministri ormai
divenuto un ectoplasma chiamato a eseguire i suoi desideri.
Il
giorno dopo, il neo Ministro ha detto chiaro che il Presidente del
Consiglio vuole accentrare in un unico “coordinamento” (leggi controllo
stretto e completo potere decisionale), presso il Ministero, anche le
unità di missione delle scuole e del dissesto idrogeologico, oltre a
mantenere quella delle grandi opere; inoltre ha annunciato interventi
per evitare “sovrapposizioni” (leggi possibili ingerenze) del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici. Inutile ricordare che a capo delle unità
per la scuola e il rischio idrogeologico ci sono fedelissimi del Premier
e a sostituire Incalza alle grandi opere ne arriverà un altro.
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