STUPIDA RAZZA

sabato 26 dicembre 2015

La finanza al potere e l'Europa contromano


Se in Italia dopo anni di recessione si è rivisto un segno più davanti al PIL, la modesta crescita sembra dipendere da fattori esogeni: sia l'euro sia le materie prime, e il petrolio in particolare, sono ai minimi storici. Un euro debole favorisce le esportazioni, mentre una bassa quotazione del petrolio rende meno gravose le importazioni, con ripercussioni positive sulla bilancia commerciale e sul PIL. Una situazione che non può nascondere il disastro di una disoccupazione giovanile che nel mezzogiorno si attesta ben oltre il 50%, una produzione industriale crollata di oltre il 25% dal 2007 a oggi, mentre nello stesso periodo i poveri assoluti passano dal 3,1 al 6,8% della popolazione italiana. Non che nel resto d'Europa le cose vadano molto meglio: la tanto annunciata e proclamata ripresa economica stenta, siamo ben lontani da una inversione di rotta rispetto alla crisi degli ultimi anni, le diseguaglianze crescono, sia quelle tra Paesi del "centro" e della "periferia", sia all'interno dei singoli Paesi.
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