STUPIDA RAZZA

domenica 29 maggio 2016

Auroville, laboratorio sperimentale per l'Unità Umana

Nascosta tra le foreste indiane del Tamil Nadu sorge Auroville, la città dell'Aurora: un po' luna park new age, un po' esperimento (riuscito) per l'Unità Umana. Dal 1968, su 500 ettari un tempo aridi ed ora a pieno titolo parte della foresta tropicale dell'India meridionale, una comunità di 2500 persone sperimenta pratiche di convivenza inedite, in attesa di raggiungere una «massa critica» che possa contagiare il resto del mondo fuori da Auroville. Cioè noi.


«Auroville non appartiene a nessuno in particolare. Auroville appartiene all'umanità intera. Ma, per vivere ad Auroville, occorre essere servitori volontari della coscienza divina». Mirra Alfassa, meglio nota come la Madre, il 28 febbraio del 1968 all'età di novant'anni pronuncia il primo dei quattro punti che formano la Carta di Auroville, la Città dell'Aurora. La Madre, che mai ci avrebbe messo piede in tutta la sua vita, la inaugura con un discorso via radio.
Sim City, il videogioco di strategia urbana, sarebbe uscito per Electronic Arts solo 21 anni dopo, dando ai possessori di Commodore 64 l'opportunità di immaginare e creare una città virtuale sulla quale perdere una quantità variabile di ore giocando alla Creazione. La Madre, in un certo senso videogamer ante litteram, nel pieno della terza età e dopo oltre quarant'anni passati a Pondicherry - oggi ex protettorato francese, India meridionale - alla presenza fisica (fino al 1970) e in seguito spirituale di Sri Aurobindo, immaginò e supervisionò la nascita di una città sviluppata attorno a un albero di banyan «visualizzato» a decine di chilometri dalla stanza austera dell'ashram intitolato al Santo Aurobindo.  
LEGGI TUTTO:

Nessun commento:

Posta un commento