Dopo la caduta del muro di Berlino, gli intellettuali di sinistra si possono dividere in tre tipologie: i perseveranti, i pessimisti e gli innovatori. Secondo Razmig Keucheyan, autore di un preziosissimo saggio sull’Hémisphère gauche (“La Découverte”), Slavoj Žižek appartiene all’ultima categoria. «Ma io preferisco considerarmi un pessimista», dice il filosofo sloveno. «Perché i pessimisti sono le uniche persone felici. Se sei pessimista, ogni tanto ti rendi conto che non è tutto così male come credevi, quindi ti predisponi alle buone sorprese. Gli ottimisti sono sempre amareggiati. Io sono un pessimista che crede nei miracoli».
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