All’inizio furono i buoni uffici di Davide Serra, fondo Algebris e tessera PD, il finanziere che è stato ripagato con un inside trading che ha permesso di guadagnare sul rialzo delle popolari dopo un decreto e sul crollo di Mps dopo una serie di misure interne.
Renzi andava bene sul Financial Times: prometteva di fare la sponda liberista a Cameron, un approdo italiano per i capitali in cerca di affari e di essere un bastione contro l’austerità tedesca (quella che, nella lettura angloamericana della crisi impedisce la proliferazione dei capitali).Insomma, un’Italia dove la città tipo è molto più simile a Manchester che a Pescara. Una apertura di credito, da parte del quotidiano finanziario londinese, di proprietà giapponese, nella speranza di una rottura definitiva con i rigidi assetti di quel blocco di potere che (dalle grandi opere al management bancario, all’amministrazione dello stato, al ceto politico) visto come un’impedimento per un compiuto sbocco della globalizzazione in Italia.
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