Con un titolo così, non saranno poi tanti a leggermi e quindi mi posso permettere una certa rilassatezza dell'argomentazione.
Ho letto stamane l'articolo di Repubblica sull'ultimo intervento di Obama alle Nazioni Unite. Il pezzo contiene un involontario umorismo. Dice infatti il presidente USA: «Dobbiamo ammettere che i rifugiati sono sintomo di un più ampio fallimento, di tensioni e persecuzioni. Ma come Stati Uniti siamo determinati a fare la nostra parte, aumentando il numero dei profughi...».
La frase termina con la promessa di ospitare più profughi e convincere molti altri ad ospitare più profughi, ma interrotta lì dove l'ho riportata, mi sembra più realistica: è, in molti casi, il nostro modo di agire sul mondo, quello americano più di altri, a determinare la spinta migratoria.
LEGGI TUTTO:
Nessun commento:
Posta un commento