Nel
libro “Elogio dei giudici scritto da un avvocato” Piero Calamandrei
sosteneva, più di 80 anni fa, che ogni popolo ha la magistratura che si
merita.
Affermazione
valida ancora oggi quella dell’illustre giurista fiorentino, membro
dell’Assemblea Costituente e padre del codice di procedura civile
tuttora vigente, alla luce delle agghiaccianti intercettazioni dei
colloqui dell’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Luca
Palamara che hanno svelato le trame oscure per la spartizione dei posti
di vertice degli uffici giudiziari, il condizionamento correntizio
all’interno del CSM e finalità politiche (sui migranti Salvini ha
ragione ma bisogna attaccarlo) che offuscano la dignità e l’autonomia
della funzione giurisdizionale.
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