Leggo nei comunicati della sinistra ufficiale, e perfino in quelli dei settori della sinistra extraparlamentare, una difesa del "Stato del benessere” che mi sembra molto pericolosa. E non per purismo, ma semplicemente per una questione di internazionalismo. Una cosa è difendere con le unghie e con i denti le riforme ottenute (cosa di cui tutti siamo d’accordo), un’altra, molto differente, è quella di accettare, come sistema, come progetto, quello che viene definito "Welfare State" e che, per dirlo chiaramente, è stato possibile solo sulla base dello sfruttamento del Terzo Mondo.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8725
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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