La rotta d'Italia. Il nuovo parlamento
dovrà decidere sulla strategia energetica nazionale. Occasione per
ribaltare una scelta basata sul petrolio e opere connesse; e inquadrare
le politiche energetiche all'interno di quelle per il clima
Lo scorso 30 novembre si è conclusa la consultazione pubblica, avviata dal Ministero dello Sviluppo Economico, sulla bozza di Strategia Energetica Nazionale che la prossima legislatura dovrà decidere.[1] È positivo che, dopo essere stata annunciata per anni, la Strategia sia
stata proposta e che si allinei alla riflessione in atto in Europa:
sbagliato che assuma un orizzonte di breve termine, il 2020. Una
decisione incomprensibile a fronte degli scenari UE che definiscono
percorsi fino al 2050 e di Paesi come la Germania e la Danimarca che per
quella stessa data hanno definito proprie roadmap verdi con
obiettivi precisi sulle fonti rinnovabili. La mancanza di un orizzonte
di lungo periodo rende problematici gli investimenti o, peggio, consente
di destinare risorse in impianti convenzionali che rischiano di non
essere poi utilizzati, con uno spreco di ricchezza e danni all’ambiente.leggi tutto:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Altre-energie-per-cambiare-clima-16372
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