La rotta d'Italia. La campagna elettorale
apre alla “società civile” ma, quando questa inizia a protestare, si
scontra sempre con una repressione pesante. Alla democrazia serve
riaprire gli spazi di conflitto
Mai come in questa campagna elettorale la società
civile è stata invocata da varie parti come soluzione alla degenerazione
delle istituzioni politiche. Nel tentativo di aggirare il crollo di
consenso ai partiti (di cui si fidano, secondo recenti sondaggi, non più
del 6% degli italiani), le varie liste elettorali hanno inserito e
promosso candidati della società civile, interpretata via via come
tutto-ciò-che-non-è politico di professione, dal banchiere
all’industriale, dal giornalista al magistrato. Se il grado di civismo
dei candidati presentati come società civile varia, certamente alcune/i
rappresentanti di associazioni che hanno svolto un ruolo importante sui
temi della pace, dell’ambiente, del lavoro, dei diritti civili potranno
certamente, se elette/i, contribuire a rappresentare una parte di questo
paese, che si è sentita a lungo escluso dalle istituzioni parlamentari. leggi tutto:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Una-societa-civile-senza-protesta-16682
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