Datemi pure del grillino, ma qui non c’è da difendere il leader del Movimento 5 Stelle (che l’altra sera a Trento ha parlato – finalmente – di riprenderci la sovranità monetaria), ma l’intelligenza di noi italiani da questo economista che per trent’anni non ha fatto altro che vivere all’ombra di governi responsabili del debito pubblico (commissione Spaventa 1988-89), di grandi industrie (Fiat, Coca Cola) e banche (Banca Commerciale Italiana, Goldman Sachs), dell’Eurocrazia (due volte commissario europeo), dei club esclusivi di strategie geopolitiche e affaristiche (Bilderberg, Trilateral), persino dell’agenzia di rating Moody’s, facendoci i predicozzi liberisti dal pulpito del Corriere della Sera per gestire per conto dei mercati occupanti e della signora Merkel il fallimento dell’Italia.
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