A venticinque anni dalla nascita il web necessita di garanzie che lo
mettano al riparo dalle violazioni alla sua libertà. Un estratto dal
volume “Il mondo nella rete. Quali i diritti, quali i vincoli” di
Stefano Rodotà, secondo uscita della collana iLibra realizzata da Republica e Laterza.
di Stefano Rodotà
Internet,
il più grande spazio pubblico che l’umanità abbia conosciuto, la rete
che avvolge l’intero pianeta, non ha sovrano. Nel 1996, John Perry
Barlow apriva così la sua Dichiarazione d’indipendenza del Cyberspazio.
Questa affermazione orgogliosa riflette il sentire di un mondo, di una
sterminata platea in continua crescita fino agli attuali oltre due
miliardi di persone, che si identifica con una invincibile natura di
Internet, libertaria fino all’anarchia, coerente con il progetto di dar
vita a una rete di comunicazione che nessuno potesse bloccare o
controllare. Ma è pure un’affermazione che ha dovuto subire le dure
repliche da una realtà nella quale non solo Internet è variamente
oggetto di regolazione, ma soprattutto conosce violazioni continue di
quello statuto di libertà che si riteneva poter essere affidato alla
propria, esclusiva virtù salvifica.
leggi tutto:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/perche-internet-ha-bisogno-di-una-propria-costituzione/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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