STUPIDA RAZZA

martedì 18 marzo 2014

Perché Internet ha bisogno di una propria Costituzione

A venticinque anni dalla nascita il web necessita di garanzie che lo mettano al riparo dalle violazioni alla sua libertà. Un estratto dal volume “Il mondo nella rete. Quali i diritti, quali i vincoli” di Stefano Rodotà, secondo uscita della collana iLibra realizzata da Republica e Laterza.

di Stefano Rodotà

Internet, il più grande spazio pubblico che l’umanità abbia conosciuto, la rete che avvolge l’intero pianeta, non ha sovrano. Nel 1996, John Perry Barlow apriva così la sua Dichiarazione d’indipendenza del Cyberspazio. Questa affermazione orgogliosa riflette il sentire di un mondo, di una sterminata platea in continua crescita fino agli attuali oltre due miliardi di persone, che si identifica con una invincibile natura di Internet, libertaria fino all’anarchia, coerente con il progetto di dar vita a una rete di comunicazione che nessuno potesse bloccare o controllare. Ma è pure un’affermazione che ha dovuto subire le dure repliche da una realtà nella quale non solo Internet è variamente oggetto di regolazione, ma soprattutto conosce violazioni continue di quello statuto di libertà che si riteneva poter essere affidato alla propria, esclusiva virtù salvifica.

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 http://temi.repubblica.it/micromega-online/perche-internet-ha-bisogno-di-una-propria-costituzione/

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