Un miliardo di persone nella trappola delle
città assetate. Due miliardi in più di bocche da sfamare sul Pianeta e
una produzione di mais, riso e grano che crolla del 2 per cento ogni 10
anni. Fino a 187 milioni di profughi costretti ad abbandonare le loro
case per fuggire dall'acqua che avanza. Fino al 9 per cento del Pil
globale risucchiato dalla lotta contro la risalita del mare.
Sarà
l'impatto, a fine secolo, del cambiamento climatico nell'ipotesi di un
aumento di 5 gradi rispetto ai livelli pre industriali: uno scenario in
linea con le scelte presenti, cioè con un'economia che non riesce a
frenare l'uso di combustibili fossili e continua ad aumentare le
emissioni serra. Lo hanno firmato gli scienziati dell'Ipcc
(Intergovernamental Panel on Climate Change), il gruppo di lavoro Onu
premiato con il Nobel per la pace.
leggi tutto:
http://www.repubblica.it/ambiente/2014/03/31/news/rapporto_ipcc-82342028/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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