STUPIDA RAZZA

venerdì 2 maggio 2014

La sinistra italiana tra finanza e capitalismo

Una sinistra che ha ereditato dai suoi illustri maestri il solo antifascismo, applicato oggi ad un fascismo che non esiste più, se non nelle forme che essa stessa ha protetto ed incentivato, quali ad esempio la tecnocrazia. Una sinistra che festeggia sulle note di “Bella Ciao” la svendita della Banca d'Italia.
Dalla seconda metà del XIX secolo fino ad arrivare agli anni 60′ del 1900, la sinistra italiana e le sinistre europee, tra differenze e contraddizioni, hanno fondato la loro battaglia politica sul perseguimento di precisi obiettivi quali la lotta al sistema capitalistico, la socializzazione dei mezzi di produzione, un’equa distribuzione delle ricchezze e riforme sociali volte a garantire a tutti gli stessi diritti. Ciò è accaduto attraverso i canali legali delle istituzioni, con l’appoggio delle socialdemocrazie, o al di fuori di essi, attraverso i vari movimenti estremisti come i sindacalisti rivoluzionari o le frange più radicali del Partito Socialista. Ma la sostanza non cambia: moderati e radicali di sinistra hanno fatto del capitalismo il nemico giurato della loro lotta politica.
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