o adesso o mai più.
Il “Decameron” del Boccaccio si apre con una drammatica immagine di morte,
che contrasta con il tono afrodisiaco e libertino del resto dell’opera,
voragine caleidoscopica delle molteplici passioni umane che rendono la
vita degna di essere vissuta. L’autore descrive infatti la peste che colpì Firenze (e l’Europa intera) nel 1348, concentrandosi sulla dissoluzione morale della società che l’epidemia aveva portato con sé in città.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13324
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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