Tutto è cominciato quando hanno ucciso il
liceo classico; quando si è cominciato a pensare che il principale
compito della scuola fosse di fornire uno sbocco lavorativo ai giovani
e, di seguito, quando si è pensato che la scuola dovesse essere pensata
in funzione delle esigenze dei giovani, dei loro gusti, delle loro
aspettative. È l’immagine del fallimento del sistema scolastico italiano
che emerge leggendo La scuola che vorrei(Bruno
Mondadori, pp. 122, euro 15), l’ultimo libro di Adolfo Scotto di Luzio,
docente di Storia della Pedagogia all’Università di Bergamo, nonché
esperto dei problemi della scuola e dell’insegnamento. E non si tratta
di un semplice grido d’allarme. È come se si dicesse che l’intero
sistema culturale e formativo italiano è all’ultima spiaggia e se non si
cambia registro c’è il più che probabile rischio del fallimento totale
della nostra società civile.
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=49215
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
Nessun commento:
Posta un commento