sintetico ma conciso.
MINIME oscillazioni dei grafici economici mandano in fibrillazione prima
le borse epoi la politica, con cocenti accuse di inettitudine a
governanti insediati un mese fa, che a loro volta le rivolgeranno ai
governanti che si insedieranno al posto loro tra un paio di mesi. In
questo galoppo da fermi, nervosissimo e impotente, stupisce che non si
siano ancora fatti conoscere, in politica, un partito o un leader che
dicano, con calma e coraggio: guardate che non è una crisi come le
altre, da questa non se ne esce, è una crisi di sistema, strutturale,
saremo tutti costretti a cambiare vita e ambizioni, a fare meglio ma con
meno.
Al di là dell’ormai vecchio (però sempre interessante) dibattito sulla
decrescita felice, la parola “meno” si impone come la star del futuro
non perché ci affascini o ci seduca; ma perché così vanno le cose, scema
il lavoro, cala la produzione, deperiscono certi mercati (quello della
“seconda casa”, per esempio) e forse alcuni dei bisogni che hanno fatto
da volano all’economia sono saturi. Quello che preoccupa davvero di
Renzi e della sua giovane classe dirigente è che di questo saggio e
inevitabile cambio di paradigma nei loro pensieri non c’è traccia. Ci
credano davvero oppure lo facciano solo per farsi benvolere, continuano a
parlare di ripresa e di prossimi indici con il segno “più”, come tutti i
governi di ieri, di oggi e speriamo non di domani.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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