STUPIDA RAZZA

venerdì 8 agosto 2014

CRISI SISTEMICA

 sintetico ma conciso.
MINIME oscillazioni dei grafici economici mandano in fibrillazione prima le borse epoi la politica, con cocenti accuse di inettitudine a governanti insediati un mese fa, che a loro volta le rivolgeranno ai governanti che si insedieranno al posto loro tra un paio di mesi. In questo galoppo da fermi, nervosissimo e impotente, stupisce che non si siano ancora fatti conoscere, in politica, un partito o un leader che dicano, con calma e coraggio: guardate che non è una crisi come le altre, da questa non se ne esce, è una crisi di sistema, strutturale, saremo tutti costretti a cambiare vita e ambizioni, a fare meglio ma con meno.
 Al di là dell’ormai vecchio (però sempre interessante) dibattito sulla decrescita felice, la parola “meno” si impone come la star del futuro non perché ci affascini o ci seduca; ma perché così vanno le cose, scema il lavoro, cala la produzione, deperiscono certi mercati (quello della “seconda casa”, per esempio) e forse alcuni dei bisogni che hanno fatto da volano all’economia sono saturi. Quello che preoccupa davvero di Renzi e della sua giovane classe dirigente è che di questo saggio e inevitabile cambio di paradigma nei loro pensieri non c’è traccia. Ci credano davvero oppure lo facciano solo per farsi benvolere, continuano a parlare di ripresa e di prossimi indici con il segno “più”, come tutti i governi di ieri, di oggi e speriamo non di domani.

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